Due arresti per la rapina in casa del capo della Mobile di Chieti
Il colpo dello scorso 11 marzo a Francavilla: incastrati un italiano, figlio di un collaboratore di giustizia, e un albanese. Decisivo il cellulare che Costantini strappò al rapinatore durante la colluttazione
CHIETI. La sezione di polizia giudiziaria della procura di Chieti e la polizia di Teramo hanno arrestato due persone per la rapina in casa del capo della Mobile teatina Francesco Costantini. Un albanese e un italiano con l’accusa di rapina sono stati raggiunti dall'ordinanza di custodia cautelare per il colpo dello scorso 11 marzo.
L'autore materiale sarebbe stato un albanese che però è fuggito nel suo paese. Il presunto mandante, nonché palo della rapina, è stato invece arrestato a Pineto. Si tratterebbe del figlio di un collaboratore di giustizia che, in passato, è stato organico ad un sodalizio criminale calabrese ’ndranghetista.
Decisivo per le indagini è stato un cellulare che il vicequestore Costantini riuscì a strappare dalle mani del rapinatore albanese. Il dirigente della Mobile era appena rientrato in casa e, scoperto il ladro, aveva avuto con lui una colluttazione.
Il telefonino era intestato ad una terza persona ma attraverso uno scambio di schede la polizia è risalita sia all'autore materiale sia al mandante della rapina. Dalle indagini è emerso che il mandante avrebbe fatto appostamenti davanti alla casa del capo della Mobile per altro consocendo la sua indentità.