appello alla giunta comunale
E il comitato Feste di settembre vuole l’ippodromo agibile
LANCIANO. «L’amministrazione comunale, assieme all’opposizione consiliare e a tutta la maggioranza, si occupi dell’ippodromo Villa delle Rose nel prossimo consiglio sul bilancio di previsione». È l'a...
LANCIANO. «L’amministrazione comunale, assieme all’opposizione consiliare e a tutta la maggioranza, si occupi dell’ippodromo Villa delle Rose nel prossimo consiglio sul bilancio di previsione». È l'appello del presidente del comitato Feste di settembre, Stefano Angelucci Marino, reduce da un’edizione delle feste patronali zeppa di divieti e di restrizioni proprio per quanto riguarda il cuore delle manifestazioni cittadine: l’“anello” dell’ex ippodromo Villa delle Rose e gli spalti per gli spettatori.
«Anche se non ci dovessero essere le condizioni tecniche per affrontare il problema», sottolinea Angelucci Marino, «ritengo che prioritario e giusto trattare il destino dell’ippodromo nel momento in cui si decidono le entrate e le uscite economiche del nostro Comune». Il rischio è, per il presidente del comitato feste, «ritrovarsi a settembre prossimo con una decisione presa nel chiuso di una stanza di Chieti che umilia e mortifica la storia di Lanciano». Il riferimento è alle prescrizioni della commissione esplodenti della questura di Chieti che quest’anno, dopo una miriade di manifestazioni piriche alla presenza di migliaia di spettatori, ha deciso che per questioni di sicurezza gli spalti dell’ippodromo dovessero essere a numero chiuso.
Rinviato e ridotto quindi il Festival dell’arte pirotecnica di scena da luglio (in attesa di alcuni lavori urgenti all’ippodromo conclusi in tutta fretta), e posti limitati e in piedi per assistere alle quattro serate di spettacoli pirotecnici. Una decisione che ha creato decine di polemiche e una profonda amarezza tra i lancianesi privati di uno spettacolo che va in scena da 180 anni. Il pubblico ammesso nell’ex ippodromo è stato conteggiato in appena 1.960 spettatori che hanno dovuto fare la fila e ritirare un biglietto per accaparrarsi il posto, rigorosamente in piedi. Gli spalti non hanno passato l’esame nemmeno per la manifestazione diurna delle corse al galoppo per il “Palio dei comuni e delle contrade” organizzato da Nico Di Corinto. Anche questa volta per ragioni di sicurezza solo 1.960 spettatori sono stati ammessi alle tribune e hanno dovuto assistere ad oltre tre ore di corse in piedi.
«Faccio un appello alla politica lancianese», incalza Angelucci Marino, «perché si affronti presto possibile la questione ippodromo. A seguito di colloqui con l’assessore ai lavori pubblici Antonio Di Naccio sappiamo che esistono progetti in Comune per rimettere in agibilità le tribune a basso costo. L’ippodromo, nonostante sia il cuore delle feste lancianesi, potrebbe essere sfruttato anche per numerose altre manifestazioni. L'importante è muoversi per tempo».
Daria De Laurentiis
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