Polemica dura sulla delibera approvata in consiglio, il documento tornerà in aula
E’ scontro sul piano commercio
Scelte le aree per la media distribuzione, blocco ai grandi centri
VASTO. Individua le zone per la media distribuzione, cioè le strutture di vendita da 400 a 1.250 metri quadri, ma non fa alcun cenno ai centri commerciali. Sbarra la strada alla grande distribuzione la delibera con cui l’amministrazione comunale recepisce la legge regionale sul commercio. Il provvedimento, approdato venerdì nell’aula consiliare, verrà riesaminato nella prossima seduta dell’assemblea civica, convocata per il 21 settembre, per ulteriori approfondimenti. E non mancano le polemiche. Per Nicola Soria (Pdl) «non vengono tutelati gli interessi dei consumatori».
Fioccano le critiche sulla delibera predisposta dall’amministrazione comunale che si limita ad individuare le zone per l’insediamento della piccola e media distribuzione, bloccando le velleità di chi, forse, accarezzava il sogno di un grande centro commerciale, in aggiunta a quello esistente in via Cardone.
«Sono stati messi una serie di paletti che lasciano intuire quella che sarà la futura impostazione del piano comunale del commercio», sbotta Soria, «non sono né favorevole, né contrario alla grande distribuzione, ma ritengo che vadano tutelati non solo i commercianti, ma anche i consumatori, i quali, forse, vorrebbero poter scegliere dove andare a fare acquisti a prezzi convenienti. Sbarrando la strada alle grosse strutture di vendita si bloccano futuri investimenti a tutto vantaggio di chi oggi continua ad opera in regime di monopolio. Il provvedimento presenta anche altre incongruenze», incalza l’ex assessore al commercio, «come l’aver previsto una struttura di vendita di 800 metri quadri nel centro storico, dove è risaputo che non esistono locali di queste dimensioni. Si vuole forse spianare la strada a qualche edificio in costruzione?».
Soria ritiene anche che ci siano altri aspetti da chiarire. «La delibera non è passata in commissione», dice, «ed è stata sottoposta solo a Confesercenti e Confcommercio, ma non delle associazioni dei consumatori». A fare le pulci al provvedimento sono anche alcuni esponenti della maggioranza. «Questa proposta dell’amministrazione Lapenna è parziale ed in contrasto con le disposizioni di legge», è il parere di Giuseppe Di Paolo, capogruppo di “Vasto al centro”, «perchè non fa alcun cenno alle grandi superfici di vendita, ma furbescamente, rimanda ogni determinazione in merito a un ipotetico piano sulla rete distributiva. E’ un modo di fare poco trasparente che nasconde i metodi della vecchia politica».
Chi non si stupisce delle critiche è Francesco Paolo D’Adamo (Idv). «La delibera non è chiara, quando ero assessore al commercio avevo rilevato una serie di incongruenze». E le associazioni di categoria? «La bozza su cui siamo stati consultati è relativa alla piccola e media distribuzione», precisa Bruno Baccalà, direttore di Confcommercio di Vasto, «su quella proposta abbiamo dato il parere favorevole, ma ci rendiamo disponibili ad allargare il discorso nell’ottica del recepimento integrale della legge regionale».
Fioccano le critiche sulla delibera predisposta dall’amministrazione comunale che si limita ad individuare le zone per l’insediamento della piccola e media distribuzione, bloccando le velleità di chi, forse, accarezzava il sogno di un grande centro commerciale, in aggiunta a quello esistente in via Cardone.
«Sono stati messi una serie di paletti che lasciano intuire quella che sarà la futura impostazione del piano comunale del commercio», sbotta Soria, «non sono né favorevole, né contrario alla grande distribuzione, ma ritengo che vadano tutelati non solo i commercianti, ma anche i consumatori, i quali, forse, vorrebbero poter scegliere dove andare a fare acquisti a prezzi convenienti. Sbarrando la strada alle grosse strutture di vendita si bloccano futuri investimenti a tutto vantaggio di chi oggi continua ad opera in regime di monopolio. Il provvedimento presenta anche altre incongruenze», incalza l’ex assessore al commercio, «come l’aver previsto una struttura di vendita di 800 metri quadri nel centro storico, dove è risaputo che non esistono locali di queste dimensioni. Si vuole forse spianare la strada a qualche edificio in costruzione?».
Soria ritiene anche che ci siano altri aspetti da chiarire. «La delibera non è passata in commissione», dice, «ed è stata sottoposta solo a Confesercenti e Confcommercio, ma non delle associazioni dei consumatori». A fare le pulci al provvedimento sono anche alcuni esponenti della maggioranza. «Questa proposta dell’amministrazione Lapenna è parziale ed in contrasto con le disposizioni di legge», è il parere di Giuseppe Di Paolo, capogruppo di “Vasto al centro”, «perchè non fa alcun cenno alle grandi superfici di vendita, ma furbescamente, rimanda ogni determinazione in merito a un ipotetico piano sulla rete distributiva. E’ un modo di fare poco trasparente che nasconde i metodi della vecchia politica».
Chi non si stupisce delle critiche è Francesco Paolo D’Adamo (Idv). «La delibera non è chiara, quando ero assessore al commercio avevo rilevato una serie di incongruenze». E le associazioni di categoria? «La bozza su cui siamo stati consultati è relativa alla piccola e media distribuzione», precisa Bruno Baccalà, direttore di Confcommercio di Vasto, «su quella proposta abbiamo dato il parere favorevole, ma ci rendiamo disponibili ad allargare il discorso nell’ottica del recepimento integrale della legge regionale».