ORSOGNA

Ebreo internato, lo Stato deve risarcirlo

La storia di Bruno Laufer che ha vinto una lunga battaglia legale dopo quasi 35 anni

ORSOGNA. È sopravvissuto alle persecuzioni dopo che era stato internato a Orsogna quando aveva quattro anni, ma è stato comunque costretto ad affrontare una lunga battaglia legale contro lo Stato italiano per vedersi riconosciuto il diritto di ottenere "la qualifica di ex perseguitato razziale" con conseguenti benefici tra i quali l'assegno vitalizio di benemerenza, pari a circa 500 euro mensili, previsto dalla Legge Terracini del 1955.

E' la storia di Bruno Laufer, ebreo nato a Vienna. Una sentenza del Consiglio di Stato dà finalmente ragione a Laufer che, nel corso della seconda guerra mondiale, fu costretto a fuggire in Abruzzo insieme alla famiglia. 

ARTICOLO SUL CENTRO IN EDICOLA

Oggi 86enne, imprenditore di gioielli a Roma, con doppia cittadinanza italiana e austriaca, Laufer, aveva già vinto davanti al Tribunale amministrativo regionale, ma la Presidenza del Consiglio dei ministri aveva impugnato il provvedimento. Nel 2010 presentò la domanda per accedere ai benefici, cinque anni dopo la Commissione per le provvidenze ai perseguitati politici antifascisti e razziali respinse la sua richiesta per un cavillo burocratico, perché «dalla documentazione acquisita al fascicolo non si riscontra, in via prioritaria, almeno uno dei requisiti essenziali per il riconoscimento del beneficio richiesto, in particolare il riconoscimento della cittadinanza italiana all'epoca delle persecuzioni razziali». Cittadinanza che Laufer aveva acquisito l'11 agosto 1986.

Alla fine il caso è arrivato al Consiglio di Stato dove Laufer è stato assistito dall'avvocato Raffaele Pendibene. Della popolazione di Orsogna dice «è stata molto benevola, di cuore e di animo: la ringrazierò per sempre, come ho già sottolineato durante la cerimonia dello scorso febbraio» quando, accompagnato dalla nuora Noemi Di Segni, presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, ha raccontato in piazza la sua storia, davanti al sindaco Ernesto Salerni.