EcoLan, buco di bilancio «Troppe anomalie»

Conti in rosso per 280 mila euro scoperti nei primi quattro mesi dal nuovo Cda La società valuta il ricorso alla gestione diretta della discarica di Cerratina

LANCIANO. Tre piani economici invece che uno. È questa una delle cause che hanno fatto lievitare dei costi della EcoLan spa, ex Conzorzio smaltimento rifiuti, che negli anni della gestione della discarica da parte della società Ecologica Sangro si è trovata ad affrontare diverse anomalie finanziarie. Costi aggiuntivi che, così come riportato dal presidente di EcoLan Massimo Ranieri all’assemblea dei sindaci-soci, hanno concorso via via alla perdita di competitività di EcoLan e al buco finanziario di 280mila euro ad appena quattro mesi di gestione del 2013.

I piani finanziari. «La tariffa con il gestore», ha spiegato ai sindaci il direttore di EcoLan, Sandro Fantini, «dal 2002 non è stata mai rideterminata, il che ha portato ad alcune vistose anomalie». Un esempio? La presentazione, in un anno, di tre piani finanziari invece che uno e costi duplicati come quello per la figura del direttore tecnico dell’Ecologica che, secondo i calcoli di EcoLan, sarebbe stato pagato quasi tre volte. Oppure somme inserite nel bilancio, ma che sarebbero state già previste e accantonate in precedenza. È il caso della spesa per la post-gestione della discarica di Cerratina. Secondo il nuovo direttivo di EcoLan, l’Ecologica aveva già stanziato 14 milioni di euro per le operazioni di gestione del sito di Cerratina una volta che la discarica avesse terminato la sua vita tecnica, ma avrebbe ripresentato un conto di altri 4 milioni di euro in uno dei recenti piani finanziari. E ci sarebbero anche delle voci inserite nel bilancio che sono poi risultate inutili. Come il calcolo di spese per imprevisti in discarica mai verificatisi oppure somme per la gestione e lo smaltimento del percolato che tuttavia non ha subito forti picchi di produzione.

La nuova tariffa. La EcoLan ha stabilito una riduzione sensibile della tariffa di gestione per l’Ecologica senza ritoccare il costo di ingresso dei rifiuti in discarica. Al gestore andrebbero 36 euro a tonnellata anzichè 49. «Nel nuovo piano finanziario», sottolinea il presidente Ranieri, «si è ragionato in maniera equa, rispettando i costi fissi di gestione, ma anche evitando inutili errori di calcolo che pesano sui nostri bilanci».

L’arbitrato. Ma a “pendere” sulla testa di Ecolan c’è anche la richiesta da parte del gestore di un risarcimento di 46 milioni di euro. L’Ecologica ha stabilito che l’azienda-consorzio di Cerratina avesse creato dei danni con la mancata realizzazione di un impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti e ha chiesto il risarcimento o una serie di proposte per gestire le volumetrie residue della discarica, i ricavi dall’impianto di biogas e quelli del fotovoltaico. La EcoLan, a sua volta, ha rigettato tutte le offerte avanzando che il gestore potrà “controllare” soltanto i 200 mila metri cubi di spazio concessi dalla Regione e che i ricavi del biogas e del fotovoltaico dovranno essere divisi. L’Ecologica ha 10 giorni di tempo per rispondere.

I provvedimenti. Nel frattempo EcoLan ha avviato una serie di soluzioni per tamponare le perdite e prevedere una gestione virtuosa della società. Dopo una prima drastica riduzione delle spese (ad esempio il dimezzamento dei costi per il collegio dei revisori dei conti e per la pubblicità della società) il consorzio ha avviato le procedure per la riattivazione dell’impianto mobile e chiesto una conferenza dei servizi per presentare il progetto di un impianto per il trattamento dei rifiuti organici. EcoLan sta inoltre valutando la possibilità di riprendere la gestione diretta della discarica.

Daria De Laurentiis

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