Ecosfera, arrestato il braccio destro di Quarta
Peca è l'amministratore della Welfare Net creata per lucrare sugli appalti della sanità
PESCARA. Arresto numero otto nell'ambito dell'operazione Caligola. Ai domiciliari è finito ieri mattina Domenico Peca, 35 anni, ortonese residente a Francavilla, amministratore unico della società Welfare Net srl, consorziata con la Ecosfera spa di Duilio Gruttadauria. Per Peca l'accusa è di associazione per delinquere.
L'inchiesta su appalti e tangenti, partita dalla procura dell'Aquila, ha portato in carcere la scorsa settimana anche Lamberto Quarta, ex braccio destro di Del Turco e consulente della Ecosfera, finito in manette con l'accusa di corruzione: nelle intercettazioni ambientali e telefoniche, Quarta rivela «l'intenzione di Gruttadauria di costituire una società parallela a Ecosfera per partecipare», così scrive il gip dell'Aquila Marco Billi, «come in un unico cartello di fatto, alle gare pubbliche, in particolare quelle sulla sanità».
La vicenda di Peca è legata proprio a Quarta. L'amministratore della Welfare Net, la cui posizione in un primo momento era sembrata agli inquirenti di poco conto, sembra essere un uomo di fiducia di Quarta.
La Welfare Net è una società satellite della Ecosfera romana di Gruttadauria (anche lui in carcere), «costituita apposta per Quarta» e usata «per dispensare» tangenti dietro la maschera delle consulenze». E Peca, amministratore della Welfare, è stato subito ritenuto una "testa di legno" di Quarta e di Gruttadauria, perché «non erano emersi elementi indiziari univoci in ordine alla sua condivisione degli obiettivi illeciti perseguiti dagli altri indagati», come si legge nell'ordinanza del gip Billi. Poi, le indagini hanno indicato una strada diversa, e per la procura aquilana, Peca non è più un semplice prestanome del gruppo Ecosfera, «ma è in realtà pienamente partecipe dei programmi delittuosi dell'associazione criminale investigata».
La svolta avviene nei primi giorni dell'anno. Gli investigatori effettuano alcune perquisizioni nella sede della Ecosfera e trovano, conservati in cassaforte, documenti contenenti bolli della Welfare Net, una cartellina azzurra con la scritta "Welfare Net srl" con una quarantina di fogli, e altro materiale. A quel punto, la polizia giudiziaria chiede a un funzionario di contattare al telefono Peca perché possa portare altra documentazione relativa alla società da lui amministrata. «L'indagato riferiva di trovarsi a Pescara», si legge nell'ordinanza, «e assicurava che si sarebbe recato immediatamente negli uffici Ecosfera». Ma alcune ore dopo, ecco giungere agli investigatori il dietro front di Peca: è «impossibilitato» e non può più andare. Ma non basta. L'amministratore infatti, oltre a non presentarsi, si rende irreperibile. La squadra mobile non riesce più a contattarlo, né a rintracciarlo nella propria abitazione, nemmeno la madre sa dove si trovi.
Il giorno successivo però, Peca, recalcitrante con la polizia, si fa invece vivo con Quarta. Ecco parte della telefonata intercettata dalle forze dell'ordine.
Quarta: «Pronto».
Peca: «Pronto Lamberto?».
Quarta: «Si».
Peca: «Ciao sono Nico».
Quarta: «Ueh Nico ciao».
Peca: «Ascolta Lamberto ti volevo chiedere siccome... mi... hanno un attimo chiamato».
Quarta: «Eh...».
Peca: «Capito sono andati pure a casa».
Quarta: «Eh... eh...».
Peca: «Per il discorso societario lì... volevo sapere se era possibile vederci».
Quarta: «Si va bene io mo domani vengo al lavoro».
Peca: «No però siccome ho urg... tu stai in Abruzzo».
Quarta: «In questo momento si».
Peca: «Eh, se magari ci possiamo vedere in mattinata...».
Quarta: «Ah, va bene».
L'appuntamento tra i due è nel parcheggio di un noto centro commerciale del Chietino. Ma con loro, in quel parcheggio arriva anche la polizia che, oltre a controllare il giovane ortonese e ad accompagnarlo in questura, verifica anche la presenza di Quarta, in attesa dell'incontro. Peca in quell'occasione ha con sé la documentazione relativa alla Welfare Net, tra cui alcune fatture «fittizie» emesse dalla stessa società nei confronti della Sercam Italia (che gli inquirenti ritengono essere una società anch'essa riferibile al gruppo Ecosfera). E poi, «documentazione utile in ordine alle consulenze fittizie di Michele Galdi», consulente dell'Ecosfera e marito di Giovanna Andreola, «che sottoscrive un rapporto di collaborazione fittizio con la Welfare Net come contropartita per le attività illecite prestate dalla moglie quale funzionario regionale». E ancora, documenti emessi dall'agenzia Sciré Viaggi nei confronti della Welfare Net, tra cui quello del rimborso di un viaggio, per un corrispettivo di 184 euro, richiesto proprio da Quarta. Ovviamente il dato contabile non appare importante per l'importo in sé, che è esiguo, ma perché «rafforza quanto emerso dalle intercettazioni, ovvero che Quarta ha agito anche in nome e per conto della Welfare».
Infine, vengono rinvenute le fatture per consulenze emesse da Peca nei confronti di Ecosfera, per un corrispettivo di più di 40 mila euro.
L'inchiesta su appalti e tangenti, partita dalla procura dell'Aquila, ha portato in carcere la scorsa settimana anche Lamberto Quarta, ex braccio destro di Del Turco e consulente della Ecosfera, finito in manette con l'accusa di corruzione: nelle intercettazioni ambientali e telefoniche, Quarta rivela «l'intenzione di Gruttadauria di costituire una società parallela a Ecosfera per partecipare», così scrive il gip dell'Aquila Marco Billi, «come in un unico cartello di fatto, alle gare pubbliche, in particolare quelle sulla sanità».
La vicenda di Peca è legata proprio a Quarta. L'amministratore della Welfare Net, la cui posizione in un primo momento era sembrata agli inquirenti di poco conto, sembra essere un uomo di fiducia di Quarta.
La Welfare Net è una società satellite della Ecosfera romana di Gruttadauria (anche lui in carcere), «costituita apposta per Quarta» e usata «per dispensare» tangenti dietro la maschera delle consulenze». E Peca, amministratore della Welfare, è stato subito ritenuto una "testa di legno" di Quarta e di Gruttadauria, perché «non erano emersi elementi indiziari univoci in ordine alla sua condivisione degli obiettivi illeciti perseguiti dagli altri indagati», come si legge nell'ordinanza del gip Billi. Poi, le indagini hanno indicato una strada diversa, e per la procura aquilana, Peca non è più un semplice prestanome del gruppo Ecosfera, «ma è in realtà pienamente partecipe dei programmi delittuosi dell'associazione criminale investigata».
La svolta avviene nei primi giorni dell'anno. Gli investigatori effettuano alcune perquisizioni nella sede della Ecosfera e trovano, conservati in cassaforte, documenti contenenti bolli della Welfare Net, una cartellina azzurra con la scritta "Welfare Net srl" con una quarantina di fogli, e altro materiale. A quel punto, la polizia giudiziaria chiede a un funzionario di contattare al telefono Peca perché possa portare altra documentazione relativa alla società da lui amministrata. «L'indagato riferiva di trovarsi a Pescara», si legge nell'ordinanza, «e assicurava che si sarebbe recato immediatamente negli uffici Ecosfera». Ma alcune ore dopo, ecco giungere agli investigatori il dietro front di Peca: è «impossibilitato» e non può più andare. Ma non basta. L'amministratore infatti, oltre a non presentarsi, si rende irreperibile. La squadra mobile non riesce più a contattarlo, né a rintracciarlo nella propria abitazione, nemmeno la madre sa dove si trovi.
Il giorno successivo però, Peca, recalcitrante con la polizia, si fa invece vivo con Quarta. Ecco parte della telefonata intercettata dalle forze dell'ordine.
Quarta: «Pronto».
Peca: «Pronto Lamberto?».
Quarta: «Si».
Peca: «Ciao sono Nico».
Quarta: «Ueh Nico ciao».
Peca: «Ascolta Lamberto ti volevo chiedere siccome... mi... hanno un attimo chiamato».
Quarta: «Eh...».
Peca: «Capito sono andati pure a casa».
Quarta: «Eh... eh...».
Peca: «Per il discorso societario lì... volevo sapere se era possibile vederci».
Quarta: «Si va bene io mo domani vengo al lavoro».
Peca: «No però siccome ho urg... tu stai in Abruzzo».
Quarta: «In questo momento si».
Peca: «Eh, se magari ci possiamo vedere in mattinata...».
Quarta: «Ah, va bene».
L'appuntamento tra i due è nel parcheggio di un noto centro commerciale del Chietino. Ma con loro, in quel parcheggio arriva anche la polizia che, oltre a controllare il giovane ortonese e ad accompagnarlo in questura, verifica anche la presenza di Quarta, in attesa dell'incontro. Peca in quell'occasione ha con sé la documentazione relativa alla Welfare Net, tra cui alcune fatture «fittizie» emesse dalla stessa società nei confronti della Sercam Italia (che gli inquirenti ritengono essere una società anch'essa riferibile al gruppo Ecosfera). E poi, «documentazione utile in ordine alle consulenze fittizie di Michele Galdi», consulente dell'Ecosfera e marito di Giovanna Andreola, «che sottoscrive un rapporto di collaborazione fittizio con la Welfare Net come contropartita per le attività illecite prestate dalla moglie quale funzionario regionale». E ancora, documenti emessi dall'agenzia Sciré Viaggi nei confronti della Welfare Net, tra cui quello del rimborso di un viaggio, per un corrispettivo di 184 euro, richiesto proprio da Quarta. Ovviamente il dato contabile non appare importante per l'importo in sé, che è esiguo, ma perché «rafforza quanto emerso dalle intercettazioni, ovvero che Quarta ha agito anche in nome e per conto della Welfare».
Infine, vengono rinvenute le fatture per consulenze emesse da Peca nei confronti di Ecosfera, per un corrispettivo di più di 40 mila euro.
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