LANCIANO
Emergenza in carcere: undici agenti per fermare un detenuto
I sindacati della polizia penitenziaria pronti allo o sciopero della fame e a nuove forme di protesta
LANCIANO. Undici agenti per tenere a bada un detenuto con problemi psichiatrici. Il ricoverato è andato improvvisamente in escandescenza e, a causa della fortissima carenza di personale, sono dovuti intervenire nel reparto agenti della polizia di Stato e carabinieri per calmare l’internato, perennemente ricoverato in Psichiatria e piantonato giorno e notte da 2 unità di polizia penitenziaria. "Il detenuto dà in escandescenze ogni due, tre giorni ed è necessario per questo inviare rinforzi con urgenza per provare in qualche modo a riportarlo alla calma", dicono i sindacalisti.
La situazione è diventata insostenibile nella Casa circondariale di Lanciano: lo denunciano le sigle sindacali della polizia penitenziaria - Sappe, Osapp, Sinappe, UilPa/Pp, Fns Cisl, Fp Cgil - che hanno interrotto le trattative con la direzione a seguito della comunicazione da parte del Provveditore del mancato sblocco del pagamento delle ore di straordinario. "Nonostante lo spasmodico ricorso a questo istituto sia imposto dall’amministrazione, adesso ci vengono a dire che non sarà pagato per intero, come peraltro impone la norma, ovvero è vietato chiedere prestazioni di lavoro straordinario oltre il monte ore assegnato. Alle problematiche legate alla forte carenza di personale, si aggiunge un piantonamento nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Lanciano che da ormai più di 3 mesi ci costringe letteralmente ai lavori forzati", dicono in una nota congiunta le sigle sindacali.
Per questi motivi dal 24 novembre al 1 dicembre il personale effettua una sorta di sciopero della fame rifiutando di mangiare nella Mensa Ordinaria di Servizio (MOS). "Pronti a nuove forme di protesta".