Esplode un razzo, operaio grave
Incidente sul lavoro alla Sabino Esplodenti, il ferito ricoverato a Pisa.
CASALBORDINO. Prima l’esplosioone, poi le fiamme. E’ ricoverato in gravi condizioni al centro grandi ustionati di Pisa un operaio 44enne di Vasto, G.M. sono le sue iniziali, rimasto gravemente ferito ieri mattina nel piazzale della Sabino Esplodenti di Casalbordino Lido. L’uomo è stato investito da una fiammata prodotta dall’esplosione di un razzo luminoso che stava inertizzando.
Fortunatamente illeso il chimico che era al suo fianco, D.D., 48 anni, di Gissi. Sull’incidente sono state aperte due inchieste: una della Procura di Vasto e una dell’ispettorato del lavoro.
L’incidente. Mezzogiorno era passato da poco quando i residenti di contrada Termini hanno sentito un boato proveniente dall’interno dell’azienda. Subito dopo i colleghi hanno sentito le urla di dolore del lavoratore. Secondo una prima ricostruzione, G.M era impegnato insieme ad un chimico nella procedura di inertizzazione di un razzo militare luminoso. Un proiettile di ultima generazione. Avrebbe dovuto essere una operazione rapida e innocua. Non è stato così. La miscela pirica a contatto con l’aria è esplosa provocando una fiammata che ha colpito l’operaio al volto, al torace e alle gambe, trasformandolo in una torcia umana. Le urla di dolore hanno richiamato l’attenzione dei colleghi che lavoravano all’interno della fabbrica. Alcuni operai sono accorsi in aiuto dell’amico ed hanno soffocato le fiamme utilizzando indumenti e teli. Le lingue di fuoco sono state soffocate in una manciata di minuti, eppure sono riuscite a devastare il corpo di G.M. L’uomo ha ustioni di terzo grado sull’ottantacinque per cento del corpo.
Il ricovero Il 118 intervenuto sul posto insieme ai vigili del fuoco di Lanciano e ai carabinieri della stazione di Casalbordino ha trasportato il ferito al Pronto soccorso del San Pio. Qui i medici, viste le sue condizioni, hanno chiesto disponibilità di posto nei centri specializzati. La risposta positiva è arrivata dal centro dermatologico di Pisa, specializzato per la cura dei grandi ustionati. L’uomo è arrivato in toscana in eliambulanza nel pomeriggio ed è stato ricoverato in terapia intensiva. La prognosi è riservata.
L’inchiesta. L’esplosione è avvenuta su un piazzale dello stabilimento. Ed è stata una fortuna che l’incendio non sia riuscito a raggiungere il fabbricato. «Se ciò fosse avvenuto l’incidente avrebbe potuto avere proporzioni apocalittiche», sostengono i soccorritori. Al momento dell’esplosione il titolare dell’azienda si trovava a Roma per lavoro. Informato dell’accaduto è immediatamente rientrato in Abruzzo e insieme al legale dell’azienda, l’avvocato Giovanni
Cerella ha raggiunto la fabbrica. I carabinieri hanno ascoltato le prime testimonianze e sequestrato i resti del razzo.
Fortunatamente illeso il chimico che era al suo fianco, D.D., 48 anni, di Gissi. Sull’incidente sono state aperte due inchieste: una della Procura di Vasto e una dell’ispettorato del lavoro.
L’incidente. Mezzogiorno era passato da poco quando i residenti di contrada Termini hanno sentito un boato proveniente dall’interno dell’azienda. Subito dopo i colleghi hanno sentito le urla di dolore del lavoratore. Secondo una prima ricostruzione, G.M era impegnato insieme ad un chimico nella procedura di inertizzazione di un razzo militare luminoso. Un proiettile di ultima generazione. Avrebbe dovuto essere una operazione rapida e innocua. Non è stato così. La miscela pirica a contatto con l’aria è esplosa provocando una fiammata che ha colpito l’operaio al volto, al torace e alle gambe, trasformandolo in una torcia umana. Le urla di dolore hanno richiamato l’attenzione dei colleghi che lavoravano all’interno della fabbrica. Alcuni operai sono accorsi in aiuto dell’amico ed hanno soffocato le fiamme utilizzando indumenti e teli. Le lingue di fuoco sono state soffocate in una manciata di minuti, eppure sono riuscite a devastare il corpo di G.M. L’uomo ha ustioni di terzo grado sull’ottantacinque per cento del corpo.
Il ricovero Il 118 intervenuto sul posto insieme ai vigili del fuoco di Lanciano e ai carabinieri della stazione di Casalbordino ha trasportato il ferito al Pronto soccorso del San Pio. Qui i medici, viste le sue condizioni, hanno chiesto disponibilità di posto nei centri specializzati. La risposta positiva è arrivata dal centro dermatologico di Pisa, specializzato per la cura dei grandi ustionati. L’uomo è arrivato in toscana in eliambulanza nel pomeriggio ed è stato ricoverato in terapia intensiva. La prognosi è riservata.
L’inchiesta. L’esplosione è avvenuta su un piazzale dello stabilimento. Ed è stata una fortuna che l’incendio non sia riuscito a raggiungere il fabbricato. «Se ciò fosse avvenuto l’incidente avrebbe potuto avere proporzioni apocalittiche», sostengono i soccorritori. Al momento dell’esplosione il titolare dell’azienda si trovava a Roma per lavoro. Informato dell’accaduto è immediatamente rientrato in Abruzzo e insieme al legale dell’azienda, l’avvocato Giovanni
Cerella ha raggiunto la fabbrica. I carabinieri hanno ascoltato le prime testimonianze e sequestrato i resti del razzo.