RIPA TEATINA

Esplosioni e paura: in 4 assaltano il bancomat, ma la cassaforte resiste

Le indagini sulla tentata rapina, il raid ripreso dalle telecamere. Si segue la pista pugliese

RIPA TEATINA. Ore 4: la banda che assalta i bancomat con le bombe torna a colpire in provincia di Chieti dopo quasi due anni di tregua. Succede a Ripa Teatina, dove due esplosioni danneggiano pesantemente la Banca popolare di Puglia e Basilicata e, nel cuore della notte, fanno piombare nel terrore un intero paese. Ma la cassaforte che si trova sotto lo sportello automatico non si apre: i quattro rapinatori sono costretti a fuggire a mani completamente vuote. Ora a dare loro la caccia sono i carabinieri. Le indagini non possono che portare in Puglia, e in particolare in provincia di Foggia, dove la criminalità è specializzata anche nei furti con la “marmotta”, ordigno rudimentale che non c’entra nulla con il roditore: si tratta di un manufatto metallico a forma di “T”, contenente generalmente circa 600 grammi di polvere pirica, la cui estremità viene inserita nella fessura che eroga le banconote e innescata accendendo una lunga miccia.
LA RICOSTRUZIONE
I banditi arrivano davanti alla filiale di via Marcone a bordo di una Bmw di colore scuro. Sono tutti incappucciati e vestiti di nero, si fanno luce con la torcia e sono velocissimi nei movimenti. Il fatto che la banca sia ospitata al pianterreno di una palazzina abitata non ferma i criminali, pronti a mettere seriamente a rischio la sicurezza dei residenti pur di raggiungere l’obiettivo. La scena è quella di sempre: la “marmotta” viene infilata nella feritoia da cui escono i contanti e presa addirittura a calci per andare più in profondità e, quindi, rendere più efficace la deflagrazione. Ma il primo tentativo non è sufficiente per mandare in frantumi la cassaforte e arrivare al denaro. E allora la gang ci riprova con una seconda “marmotta”. Niente da fare: anche stavolta il forziere regge.
LA FUGA E L’ALLARME
I malviventi non possono fare altro che scappare, sempre in auto. Alla scena assistono, impietriti e impotenti, alcuni residenti che si affacciano alla finestra o escono sul balcone. Sul posto si precipitano i carabinieri della stazione di Villamagna, del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Chieti e del comando provinciale. Per la messa in sicurezza è necessario anche l’intervento dei vigili del fuoco, oltre alla chiusura della strada. Schegge, detriti, pezzi di ferro e di mattone sono stati proiettati anche a diversi metri di distanza. Fin dalle prime verifiche emerge che il colpo non è andato a segno. Ma il doppio scoppio ha causato parecchi danni (tuttora in corso di quantificazione) all’interno della filiale, al punto tale da renderla momentaneamente inagibile. I rilievi della sezione investigazioni scientifiche del reparto operativo di Chieti vanno avanti per tutta la mattinata. Fin qui, la cronaca.
IL PRECEDENTE
Non è la prima volta che la banca in questione finisce nel mirino della banda della “marmotta”: il 30 settembre 2017, quando la filiale era a marchio Ubi (ex Carichieti), tre ladri con il volto coperto e i guanti riuscirono a impossessarsi, sempre nottetempo, di circa 18.000 euro.
LE INDAGINI
Ora l’inchiesta parte dalla visione delle immagini delle telecamere della filiale e del vicino Comune di Ripa, che hanno immortalato i malviventi. Si analizzano anche le possibili via di fuga. Prima della scorsa notte, l’ultimo raid-fotocopia nel Chietino risaliva al 17 settembre 2022, la data del furto da 22.000 euro alla Bper di piazza Oberdan, in pieno centro di Atessa.
LE REAZIONI
«Lo spavento è stato forte», dice il sindaco Roberto Luciani, «il tempestivo intervento delle forze dell’ordine ha evitato ulteriori conseguenze. Sono state acquisite le telecamere del Comune. Ci auguriamo che, anche grazie alle immagini, questi malviventi vengano assicurati alla giustizia». La caccia alla banda è già iniziata.
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