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Ex Golden Lady, futuro nero I sindacati: «Politica assente»
GISSI. L’unica notizia positiva per gli ex lavoratori Golden Lady è che sono arrivati i soldi della mobilità. Per il resto è buio pesto. Una settimana fa i lavoratori che avrebbero dovuto essere...
GISSI. L’unica notizia positiva per gli ex lavoratori Golden Lady è che sono arrivati i soldi della mobilità. Per il resto è buio pesto. Una settimana fa i lavoratori che avrebbero dovuto essere riassorbiti dalla New Trade (115) sono scesi nuovamente in strada protestando pacificamente davanti ai cancelli della loro fabbrica, in Val Sinello.
«Questa volta però al nostro fianco c’erano solo i sindacati», sottolineano amaramente gli operai. La politica, messa sotto accusa, si divide. Destra, centro e sinistra continuano a battibeccare e intanto tutto resta fermo. «Questa vicenda è la dimostrazione dell’inadeguatezza della politica regionale e della non voglia dei politici di risolvere la vicenda», ha dichiarato ieri il segretario nazionale Cisl-Fp, Giovanni Faverin. «La politica si scrolla di dosso la vicenda come se non fosse affar suo. Non è così. Prendete esempio di quello che è accaduto in Carinzia. La gli amministratori hanno marciato al fianco dei lavoratori. La crisi si supera prendendo provvedimenti. E basta accusare la crisi. Sono chiacchiere», afferma Faverin.
I segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, Giuseppe Rucci, Franco Zerra e Arnaldo Schioppa, la pensano allo stesso modo. «Il silenzio delle istituzioni è preoccupante e allarmante», dicono. Il presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, ha chiesto al ministero dello Sviluppo economico di riconvocare un incotro per sbloccare la situazione.
Pronta la risposta del Pd. «Condividiamo il tentativo di riaprire un tavolo romano presso il ministero delle attività produttive, ma dubitiamo sulla efficacia del summit. Ci sono troppe zona d’ombra sui contenuti di un accordo che sembrava risolutore. Qualcuno gridò vittoria e fece stampare i manifesti. Il Pd non c’era e quando invocammo chiarezza fummo accusati di essere scocciatori». Il capogruppo del Pd in Provincia, Camillo D’Amoco, ricorda che è necessario interpellare chi, a livello istituzionale sottoscrisse l'accordo prendendo impegni operativi. «Questo è il momento di assumersi le proprie responsabilità», dice D’Amico annunciando l’intenzione dei consiglieri provinciali di opposizione di riunire un tavolo di confronto a Gissi. «Prima di andare a Roma è necessario fare un’attenta e puntuale analisi sul posto», dice D’Amico.
A oggi su 115 operai solo 12 stanno lavorando nell’azienda che ricicla capi usati. (p.c.)
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