Ex Golden Lady, operai cauti sulla vertenza
Gissi, riconversione fallita: dopo il vertice al ministero il calzificio deve trovare nuovi investitori
GISSI. Golden Lady non può più tacere e far finta di nulla. Il Mise, ministero dello sviluppo economico, ha comunicato che i responsabili dell’azienda che produce calze sono stati invitati a raggiungere la Capitale. Riparte da qui il nuovo percorso di riconversione dello stabilimeto della Val Sinello.
Il summit tenuto a Roma mercoledì pomeriggio ha sancito il fallimento del precedente percorso sfociato con l’assegnazione del capannone industriale di Gissi alla Silda e alla New Trade. «Sono venuti meno i presupposti essenziali del percorso di reidustrializzazione del sito Golden Lady previsti nell’accordo sottoscritto al ministero il 29 maggio 2012», ha sottolineato l'assessore regionale al lavoro, Paolo Gatti.
Il ministero, davanti a quello che è accaduto in questi mesi, si è impegnato formalmente a richiamare al tavolo della vertenza la Golden Lady.
Grande la soddisfazione dei rappresentanti di Rifondazione comunista. Marco Fars, segretario regionale di Prc Abruzzo, e Carmine Tomeo, responsabile lavoro di Prc al centro dell’esposto presentato una settimana fa alla magistratura avevano rimarcato l’importanza del ruolo avuto da Golden Lady e la necessità di ricoinvolgere l’industria di calze.
I lavoratori ieri mattina hanno appreso della parziale vittoria romana dai sindacati. Nessuno di loro per il momento ha esultato. Due anni di promesse non mantenute li hanno segnati e resi diffidenti. Restano vigili a osservare i prossimi accadimenti. «Gran parte del merito della decisione presa mercoledì dal ministero va riconosciuta ai lavoratori che da due mesi presidiano giorno e notte lo stabilimento della Val Sinello», ha commentato Camillo D’Amico, capogruppo pd in Provincia. «La presa d’atto della fallita riconversione e il ritorno in campo della Golden Lady sono elementi propedeutici affinchè si possa trovare un’altra soluzione in favore dei lavoratori e dell’intero territorio. La politica e le istituzioni devono continuare a fare squadra nella difesa concreta degli interessi del territorio», ha ripetuto D’Amico tornando a sollecitare l’accelerazione delle procedure del riconoscimento di area di crisi della Val Sinello. «Il riconoscimento c’è stato dalla Regione. Se arrivasse anche dal Mise potrebbe concorrere ad attirare nuove aziende e spronarle ad investire», afferma l’esponente pd. (p.c.)
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