Ex Honeywell, slitta la riconversione
Atessa. La crisi ferma di altri sei mesi l’operazione. Sindacati contro Baomarc: «Ritardo inaccettabile, subito un confronto»
ATESSA. Slitta di altri sei mesi la riconversione della ex Honeywell, da parte della Baomarc, la multinazionale dell'acciaio che aveva siglato un accordo con il Mise, Regione Abruzzo e sindacati per investire sul territorio e nell'ex fabbrica di turbocompressori delocalizzata in Slovacchia, una somma di 22 milioni di euro. Lo ha comunicato la direzione aziendale Baomarc all'assessore regionale alle Attività produttive, Mauro Febbo, dopo che i sindacati avevano incalzato il marchio cinese per un incontro urgente. La crisi del mercato dell'auto dovuta al lockdown da coronavirus ha improvvisamente fermato una reindustrializzazione che era stata salutata come un miracolo e che, però, aveva già scontato oltre un anno di ritardo sulla tabella di marcia. Tutto era rimasto fermo agli inizi di febbraio quando l'azienda aveva concluso circa i due terzi dei colloqui per reintegrare 162 ex dipendenti Honeywell sui 330 espulsi dal mercato del lavoro.
E l'ennesimo, gravissimo, ritardo, ha scatenato le ire dei sindacati e pone seri dubbi sul futuro. «Come rsu», spiegano i rappresentanti sindacali di Fim, Fiom, Ugl e Uilm che tornano a chiedere un tavolo in Regione alla presenza della direzione Baomarc e poi al Mise, «riteniamo inaccettabile questo slittamento. La nostra situazione si sta ulteriormente aggravando perché per molti ex lavoratori sono finiti gli ammortizzatori sociali. Chiediamo quindi il supporto istituzionale dell'assessore al lavoro Piero Fioretti per cercare di trovare soluzioni concrete. Inoltre chiediamo alla Baomarc la ripresa dei colloqui. Se alla normativa attuale», proseguono le rsu, «che non prevede la possibilità di fare dei colloqui di persona, non seguiranno delle modifiche nei prossimi giorni, riteniamo che sia necessario prevedere dei colloqui con una diversa organizzazione (ad esempio da remoto), per ultimare la selezione e formalizzare una data per le prime assunzioni. I lavoratori della ex Honeywell non hanno più un sostegno economico, bisogna cercare una strada per recuperare i ritardi e programmare la reindustrializzazione dell'ex sito Honeywell».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
E l'ennesimo, gravissimo, ritardo, ha scatenato le ire dei sindacati e pone seri dubbi sul futuro. «Come rsu», spiegano i rappresentanti sindacali di Fim, Fiom, Ugl e Uilm che tornano a chiedere un tavolo in Regione alla presenza della direzione Baomarc e poi al Mise, «riteniamo inaccettabile questo slittamento. La nostra situazione si sta ulteriormente aggravando perché per molti ex lavoratori sono finiti gli ammortizzatori sociali. Chiediamo quindi il supporto istituzionale dell'assessore al lavoro Piero Fioretti per cercare di trovare soluzioni concrete. Inoltre chiediamo alla Baomarc la ripresa dei colloqui. Se alla normativa attuale», proseguono le rsu, «che non prevede la possibilità di fare dei colloqui di persona, non seguiranno delle modifiche nei prossimi giorni, riteniamo che sia necessario prevedere dei colloqui con una diversa organizzazione (ad esempio da remoto), per ultimare la selezione e formalizzare una data per le prime assunzioni. I lavoratori della ex Honeywell non hanno più un sostegno economico, bisogna cercare una strada per recuperare i ritardi e programmare la reindustrializzazione dell'ex sito Honeywell».
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