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Ex Npz, scatta il fallimento con 11 milioni di passivo
LANCIANO. Il tribunale di Lanciano ha dichiarato il fallimento della ex Npz, oggi Hope srl, un tempo azienda leader del settore idrotermosanitari. La ditta del gruppo Zulli non ha rispettato gli...
LANCIANO. Il tribunale di Lanciano ha dichiarato il fallimento della ex Npz, oggi Hope srl, un tempo azienda leader del settore idrotermosanitari. La ditta del gruppo Zulli non ha rispettato gli obblighi della pratica concordataria presentata ai giudici, che avrebbe dovuto salvarla dal fallimento. In particolare, non è stata realizzata la vendita dell’immobile che ospitava la sede legale in località Santa Calcagna, a Rocca San Giovanni (oggi la sede legale risulta a Foggia), che avrebbe portato nelle casse della società in crisi oltre cinque milioni di euro, con i quali far fronte a buona parte delle richieste dei creditori.
Non sono stati neanche venduti i beni di magazzino, che avrebbero dovuto fruttare quasi 500 mila euro, mentre i crediti incassati ammontano ad appena 9 mila euro. Una situazione che ha portato il liquidatore giudiziale Riccardo Fava a dichiarare, nella relazione consegnata al tribunale di Lanciano, che non c’erano «le condizioni per la predisposizione di un piano di distribuzione anche parziale ai fini della liquidazione dei creditori (banche e fornitori, ndc) nei modi e nei termini programmati dal concordato».
L’elenco delle passività ammonta a oltre 11 milioni di euro. Inevitabile, quindi, la dichiarazione di fallimento per la storica azienda frentana, entrata in crisi nel 2009. Conseguenza era stato lo smembramento del marchio in più società. Rimasti senza impiego, i 50 dipendenti (16 solo del punto vendita di Lanciano) hanno avuto accesso, nel frattempo, alla mobilità retribuita, percependo le spettanze dal fondo di garanzia dell’Inps grazie alla vertenza portata avanti con la Filcams Cgil di Chieti. Il 26 novembre si terrà l’udienza per l’esame dello stato passivo della ex Npz, davanti al giudice delegato Massimo Canosa. Andrea Colantonio è stato nominato curatore fallimentare.
Stefania Sorge
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