Ex Sevel, i motori non arrivano Salta il turno extra del weekend
ATESSA. Ancora problemi sui motori francesi per Stellantis Europe Atessa. Le difficoltà di approvvigionamento di materiali di fornitura avevano provocato la scelta obbligata da parte della direzione...
ATESSA. Ancora problemi sui motori francesi per Stellantis Europe Atessa. Le difficoltà di approvvigionamento di materiali di fornitura avevano provocato la scelta obbligata da parte della direzione aziendale di anticipare le ferie estive e posticipare il rientro in fabbrica. Con la riapertura dei cancelli, ieri mattina alle 5,45, le cose non sono cambiate. Lo stabilimento francese che realizza motori per il segmento Psa (Peugeot-Citroen) della produzione Stellantis ha difficoltà nel reperimento dei cosidddetti “processori” per la finitura dei motori e ciò non consente alla fabbrica dei furgoni commerciali leggeri di effettuare i turni di straordinario previsti per sabato (turno B) e domenica (turno C), programmati prima della chiusura collettiva.
Il rientro dalle ferie nell'incertezza quindi, ieri, per gli oltre 5mila dipendenti Stellantis e le altre migliaia di lavoratori dell'indotto. Il problema sui motori francesi infatti sarebbe lontano dall'essere risolto e nei prossimi giorni potrebbero verificarsi altre criticità per lo stabilimento della Val di Sangro. I disagi nelle forniture hanno imperversato sulle fabbriche del globo per oltre due anni. La carenza di microchip e semiconduttori provenienti dall'Asia ha provocato lunghi fermi in ogni comparto produttivo e il settore automotive ne ha risentito particolarmente. Le aziende hanno messo in campo diverse strategie, come ad esempio lo spostamento dei rifornimenti per i motori Fiat di Stellantis da Foggia a Pratola Serra (Avellino), ma ciò non potuto evitare nei mesi scorsi fermate improvvise per la ex Sevel per un ammontare di 39 turni lavorativi.
Intanto però sono ripartite normalmente le linee produttive della fabbrica dei furgoni Ducato. Le richieste di mercato, al netto dei disagi sulle forniture, fioccano e si dovrà trovare una strategia per rispondere prontamente agli ordinativi. Stellantis Europe Atessa, con 250mila veicoli realizzati, copre un terzo della produzione del marchio in Italia.
Nelle settimane di fermo (dal 3 al 23 agosto) nello stabilimento si è approfittato per effettuare delle migliorie sulle macchine, in prevalenza su alcuni robot della lastratura e del montaggio. E resteranno fino alla fine di settembre i 160 ragazzi, dai 18 ai 30 anni, che sono stati assunti a tempo determinato poco prima delle ferie collettive, per sopperire alla crescita di lavoro e ai picchi di assenteismo tipici dei mesi estivi. L'azienda, con una decisione definita "storica" dai sindacati firmatari di contratto Stellantis, ha scelto di non ricorrere all'aiuto dei trasfertisti e di dare la possibilità a ragazzi in età di studio e tra i figli dei dipendenti con il duplice obiettivo di aumentare il loro bagaglio di esperienze lavorative e di arrotondare qualche soldo in più.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Il rientro dalle ferie nell'incertezza quindi, ieri, per gli oltre 5mila dipendenti Stellantis e le altre migliaia di lavoratori dell'indotto. Il problema sui motori francesi infatti sarebbe lontano dall'essere risolto e nei prossimi giorni potrebbero verificarsi altre criticità per lo stabilimento della Val di Sangro. I disagi nelle forniture hanno imperversato sulle fabbriche del globo per oltre due anni. La carenza di microchip e semiconduttori provenienti dall'Asia ha provocato lunghi fermi in ogni comparto produttivo e il settore automotive ne ha risentito particolarmente. Le aziende hanno messo in campo diverse strategie, come ad esempio lo spostamento dei rifornimenti per i motori Fiat di Stellantis da Foggia a Pratola Serra (Avellino), ma ciò non potuto evitare nei mesi scorsi fermate improvvise per la ex Sevel per un ammontare di 39 turni lavorativi.
Intanto però sono ripartite normalmente le linee produttive della fabbrica dei furgoni Ducato. Le richieste di mercato, al netto dei disagi sulle forniture, fioccano e si dovrà trovare una strategia per rispondere prontamente agli ordinativi. Stellantis Europe Atessa, con 250mila veicoli realizzati, copre un terzo della produzione del marchio in Italia.
Nelle settimane di fermo (dal 3 al 23 agosto) nello stabilimento si è approfittato per effettuare delle migliorie sulle macchine, in prevalenza su alcuni robot della lastratura e del montaggio. E resteranno fino alla fine di settembre i 160 ragazzi, dai 18 ai 30 anni, che sono stati assunti a tempo determinato poco prima delle ferie collettive, per sopperire alla crescita di lavoro e ai picchi di assenteismo tipici dei mesi estivi. L'azienda, con una decisione definita "storica" dai sindacati firmatari di contratto Stellantis, ha scelto di non ricorrere all'aiuto dei trasfertisti e di dare la possibilità a ragazzi in età di studio e tra i figli dei dipendenti con il duplice obiettivo di aumentare il loro bagaglio di esperienze lavorative e di arrotondare qualche soldo in più.
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