Fa prostituire la fidanzata 18enne, fra i clienti anche imprenditori
Indagato un giovane pescarese: era lui a incassare i soldi, fino a 250 euro a prestazione sessuale. La vittima conferma le accuse in aula, gli incontri anche a Città Sant’Angelo, L’Aquila e Teramo
CHIETI. È accusato di aver indotto la fidanzatina di 18 anni a prostituirsi, trovandole decine di clienti – tra cui imprenditori, ristoratori, impiegati e professionisti – e incassando i soldi, fino a 250 euro a prestazione sessuale. Un pescarese ventottenne è ora indagato dalla procura della Repubblica di Chieti per un reato punito con la reclusione da due a sei anni.
LA VITTIMA PARLA IN AULA
Ieri mattina, davanti al giudice Andrea Di Berardino e al pm Lucia Anna Campo, la vittima ha confermato tutte le accuse durante l’incidente probatorio, ovvero lo strumento processuale per cristallizzare prove, da utilizzare poi durante l’eventuale dibattimento, che l’incedere del tempo potrebbe mettere a rischio. Per mesi, e fino a luglio 2022, la ragazza si è prostituita in alberghi, appartamenti e all’interno di automobili tra Chieti, Città Sant’Angelo, Roma, L’Aquila e Teramo. Sul caso hanno indagato i poliziotti della squadra mobile teatina dopo la denuncia presentata dalla giovane, assistita dall’avvocato Antonio De Marco.
Le accuse
La diciottenne ha raccontato di aver iniziato una relazione con quel ragazzo di otto anni più grande che l’avrebbe illusa su un futuro da trascorrere insieme, spingendola ad avere incontri a luci rosse con sconosciuti per rimediare i soldi necessari per andare a convivere. I clienti venivano procacciati con annunci pubblicati su internet: più di dieci di loro sono stati ascoltati dagli investigatori e, in alcuni casi, hanno confermato di aver consegnato i soldi direttamente al ventottenne. La vittima era indotta a prostituirsi anche più volte al giorno.
LA DENUNCIA
La ragazza ha deciso di cambiare vita e di denunciare tutto negli uffici della questura di Chieti dopo lo sfogo con un cliente. Ora il fascicolo torna al pubblico ministero, che dovrà decidere se chiedere il rinvio a giudizio dell’indagato oppure sollecitare l’archiviazione.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
LA VITTIMA PARLA IN AULA
Ieri mattina, davanti al giudice Andrea Di Berardino e al pm Lucia Anna Campo, la vittima ha confermato tutte le accuse durante l’incidente probatorio, ovvero lo strumento processuale per cristallizzare prove, da utilizzare poi durante l’eventuale dibattimento, che l’incedere del tempo potrebbe mettere a rischio. Per mesi, e fino a luglio 2022, la ragazza si è prostituita in alberghi, appartamenti e all’interno di automobili tra Chieti, Città Sant’Angelo, Roma, L’Aquila e Teramo. Sul caso hanno indagato i poliziotti della squadra mobile teatina dopo la denuncia presentata dalla giovane, assistita dall’avvocato Antonio De Marco.
Le accuse
La diciottenne ha raccontato di aver iniziato una relazione con quel ragazzo di otto anni più grande che l’avrebbe illusa su un futuro da trascorrere insieme, spingendola ad avere incontri a luci rosse con sconosciuti per rimediare i soldi necessari per andare a convivere. I clienti venivano procacciati con annunci pubblicati su internet: più di dieci di loro sono stati ascoltati dagli investigatori e, in alcuni casi, hanno confermato di aver consegnato i soldi direttamente al ventottenne. La vittima era indotta a prostituirsi anche più volte al giorno.
LA DENUNCIA
La ragazza ha deciso di cambiare vita e di denunciare tutto negli uffici della questura di Chieti dopo lo sfogo con un cliente. Ora il fascicolo torna al pubblico ministero, che dovrà decidere se chiedere il rinvio a giudizio dell’indagato oppure sollecitare l’archiviazione.
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