Fallimento della New Trade La vertenza finisce a Prato
Doccia fredda per gli operai che avevano presentato l’istanza al tribunale vastese Intanto i sindacati incontrano la Adri Log che subentra alla Golden Lady
GISSI. Licenziati e lasciati senza stipendio, hanno presentato al giudice del lavoro del tribunale di Vasto istanza di fallimento per l’azienda, che li aveva liquidati senza versare loro neppure il Tfr: la New Trade di Prato. Ma il fatto che la sede societaria della New Trade sia in Toscana ha spinto ieri il giudice a dichiarare l’incompetenza territoriale della vertenza. Le richieste degli ex lavoratori New Trade (già Golden lady) dovranno essere presentate al giudice del lavoro di Prato.
Non ha fine l’odissea dei lavoratori della Val Sinello licenziati per due volte in un anno. La New Trade è l’azienda di Prato che insieme alla Silda aveva rilevato e riconvertito la Golden Lady. Il programma di riconversione varato nel 2012 prevedeva la riassunzione di 115 dei 382 lavoratori dell’azienda di calze. Nel giugno 2013 i lavoratori impiegati da New Trade erano quattro. «Bastano questi numeri per raccontare il fallimento dell’operazione», sbottano alcuni lavoratori.
Sono tanti quelli che non risparmiano frecciate alla Regione che non ha fatto nulla per evitare l’assurda querelle. Ad aprile 2013 i lavoratori hanno iniziato a non percepire lo stipendio. Scioperi e manifestazioni hanno portato all’azzeramento del primo progetto di riconversione e all’avvio di un nuovo progetto. I lavoratori della New Trade, tuttavia, hanno presentato al giudice istanza di fallimento chiedendo quello che loro giudizio gli sarebbe spettato: Tfr e mensilità. Sarà il giudice del lavoro di Prato a dire l’ultima parola.
Intanto i rappresentati provinciali di Cgil, Cisl e Uil hanno avviato gli incontri e le trattative con la Adri Log, l’azienda individuata dalla Wollo nel nuovo percorso di riconversione e disposta a riassumere 60 lavoratori. La società di cooperative investirà nel riciclo del vestiario usato (quello che faceva New Trade). La società opera già nel settore della logistica e lavora per altre importanti aziende italiane con oltre 250 addetti. L’attività dovrebbe ripartire a settembre. Al momento potranno essere riassorbiti solo 60 lavoratori. L’avvio della nuova riconversione è comunque ritenuto importante per rimettere in moto un meccanismo che, come hanno più volte sottolineato i sindacati, si era inceppato e rischiava di avere un epilogo drammatico. Subito dopo Pasqua il progetto di riconversione sarà meglio definito. E intanto i lavoratori aspettano nuove imprese interessate a investire in Val Sinello. (p.c.)
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