Fara, crociata del sindaco contro la mega discarica
Bucciarelli a capo del comitato civico che si oppone all’impianto di Casacanditella «Nulla è stato spiegato alla popolazione: manderemo le firme alla Regione»
FARA FILIORUM PETRI. Il sindaco Domenico Bucciarelli si mette a capo della rivolta contro il progetto di discarica in contrada Montevecchio, territorio di Casacanditella al confine farese sul pendio che discende verso la valle del Foro. Il comitato antidiscarica costituito dal primo cittadino ha già raccolto circa 150 adesioni.
«Nei prossimi giorni», anticipa Bucciarelli, «organizzeremo una raccolta di firme da portare in Regione per evidenziare la contrarietà della popolazione della Valle del Foro, per lo più ancora ignara di quanto sta accadendo. Infatti», rimarca, «mai nulla è stato inviato o spiegato alla popolazione e ai Comuni vicini».
La battaglia del comitato è cominciata ufficialmente mercoledì scorso, quando è comparso un grande striscione con un netto “No alla discarica” visibile dalla fondovalle nelle vicinanze del Dama palace, a Villamagna, dove in centinaia si erano dati convegno per assistere al confronto tra i tre candidati alla presidenza della Regione in competizione alle primarie. «La discarica», annota Bucciarelli, «potrebbe arrecare un grave danno ambientale e di immagine a Fara Filiorum Petri e all’intera Val di Foro, la strada che a poche centinaia di metri dal sito individuato congiunge il mare al bacino sciistico della Maielletta. Dalla semplice visione del progetto tecnico», incalza il sindaco, «è chiaro che non si tratta di una comune discarica di rifiuti solidi urbani, ma un sito la raccolta di fanghi, anche industriali, per un milione di metri cubi con possibile contaminazione dei terreni e di falde acquifere nella malaugurata ipotesi di sversamento. Un’ipotesi plausibile», aggiunge, «alla luce della precaria posizione geografica del sito».
Dopo aver denunciato negli anni scorsi i rischi ambientali connessi alla ex discarica consortile per rifiuti solidi urbani di Colle San Donato, il sindaco è ora deciso a fare di Montevecchio un caso di risonanza abruzzese. «Dalla politica vogliamo risposte», rivendica, «chiediamo che i candidati alle elezioni regionali prendano le distanze da questo tipo di politica ambientale, e si dichiarino contro il rilascio dell’autorizzazione».
Francesco Blasi
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