la società partecipata
Farmacie, bando per il Cda ma è lite nel centrosinistra
LANCIANO. C’è tempo fino al 20 aprile per presentare la candidatura come membro del nuovo consiglio di amministrazione (Cda) delle Farmacie Anxanum e come componente del nuovo collegio sindacale....
LANCIANO. C’è tempo fino al 20 aprile per presentare la candidatura come membro del nuovo consiglio di amministrazione (Cda) delle Farmacie Anxanum e come componente del nuovo collegio sindacale. Chi è interessato al ruolo da ricoprire all’interno della società partecipata dai comuni di Lanciano, Atessa e Guardiagrele, deve inviare la domanda di candidatura indirizzata al sindaco, Mario Pupillo, all’Ufficio protocollo di Palazzo di città.
Il vecchio direttivo delle Farmacie comunali sarà azzerato il prossimo 30 aprile con l’annullamento della figura di direttore generale ricoperta finora dall’ex sindaco di Lanciano, Nicola Fosco, un’operazione che consente il risparmio di 106 mila euro di stipendio lordo annuo.
Intanto sulle modalità di nomina del nuovo Cda è già polemica nella stessa maggioranza. «Non si coglie, all’interno del nuovo bando, quella trasparenza che un atto pubblico dovrebbe evocare», puntualizza il capogruppo Idv in consiglio Gabriele Di Bucchianico, «dopo l’invito a una riflessione critica sulle modalità adottate per la nomina dei vertici EcoLan, che continuiamo a ritenere anacronistica ed autoreferenziale, non pensavamo di ritrovarci ancora una volta ad esprimere perplessità verso una nuova nomina».
Per Di Bucchianico il bando delle Farmacie Anxanum «non indica requisiti precisi e non ritiene quindi necessarie competenze specifiche, così come si era auspicato».
Nella pagina degli avvisi comunali si specifica solo che il candidato deve indicare organo ed ente per il quale ci si propone; nome, luogo, data di nascita e codice fiscale; curriculum di studio; elenco delle cariche ricoperte nelle istituzioni; regolarità con l’obbligo dei crediti formativi per i professionisti iscritti in albi professionali. «Tanto valeva fare una nomina diretta», attacca Di Bucchianico, «quale apertura al territorio può rappresentare un bando che, non indicando criteri oggettivi, non limita la discrezionalità della scelta? Non basta rendere pubblico un atto per garantirne la limpidezza».
L’esponente di maggioranza fa appello anche all’assessore alla trasparenza e partecipazione, Marcello D’Ovidio: «Mi auguro che agisca davvero in attuazione dei compiti di cui è assegnatario. Il bando pubblico», conclude Di Bucchianico, «è uno strumento utilissimo, purchè non sia mascherato come quello delle farmacie. Il non indicare requisiti chiari può solo esprimere la non volontà di usare un vero strumento di selezione e partecipazione: non mi stupirei se ci ritrovassimo con un presidente riconducibile a una qualche lista o partito della maggioranza come già successo».
Daria De Laurentiis
©RIPRODUZIONE RISERVATA