Figlio maltratta la madre: le vieta di guardare la tv e anche di usare il bagno 

Il 45enne pretende denaro in continuazione e insulta la vittima La donna trova il coraggio di denunciarlo, il giudice lo caccia di casa

CHIETI. È arrivato a impedirle di guardare la televisione e persino di usare il bagno. Un figlio violento di 45 anni ha sottoposto per lungo tempo la madre a un incubo domestico interrotto solo grazie all’intervento della polizia di Stato e della magistratura: ora non potrà più mettere piede nell’abitazione di famiglia e dovrà rimanere ad almeno 500 metri di distanza dalla vittima, 68 anni, costretta a subire minacce, aggressioni e angherie di ogni tipo. Il provvedimento che dispone l’allontanamento dell’uomo dalla casa familiare e il contestuale divieto di avvicinamento alla donna è stato firmato dal giudice Maurizio Sacco, su richiesta del sostituto procuratore Marika Ponziani, dopo le indagini della squadra mobile di Chieti.
LE ACCUSE
I motivi delle discussioni erano quasi sempre legati alle richieste di soldi da parte dell’indagato, che adesso deve rispondere dell’accusa di maltrattamenti in famiglia. L’uomo pretendeva denaro in continuazione e, quando la madre si rifiutava di darglieli, cominciavano i problemi con improvvisi scatti d’ira. In particolare, il quarantacinquenne si scagliava contro la donna riempiendola di insulti irripetibili. Non solo: era solita sfogare la sua rabbia sugli oggetti presenti in casa, distruggendo di frequente le suppellettili. In questo contesto, la vittima era costretta a rifugiarsi nella propria camera da letto, dove era di fatto obbligata a consumare i pasti. E non è finita qui, perché il figlio le vietava l’utilizzo degli spazi comuni, non consentendole neppure di seguire un film in tv, oppure, più semplicemente, di usufruire dei servizi igienici. Di conseguenza, non sentendosi più sicura in quell’appartamento, la donna non poteva fare altro che trascorrere gran parte della giornata lontano dalla sua abitazione, chiedendo anche ospitalità ad alcuni amici, a conoscenza dei maltrattamenti.
LA DENUNCIA
La situazione, già molto delicata, è diventata insostenibile a partire dallo scorso maggio, quando le vessazioni si sono intensificate a tal punto che la vittima, temendo seriamente per la propria incolumità fisica, ha avuto il coraggio di chiedere aiuto alla polizia e di formalizzare la denuncia in questura. In alcune occasioni, la sessantottenne è stata anche strattonata. È stata dunque avviata la procedura prevista dal Codice rosso e il giudice ha deciso di disporre la misura cautelare proprio alla luce dell’incapacità dell’indagato di controllare le sue reazioni, tanto da rendere attuale, intenso e concreto il pericolo di reiterazione del reato. È stata disposta anche l’applicazione del braccialetto elettronico.
L’INTERROGATORIO
Il figlio violento, assistito dall’avvocato Roberto Paolo D’Ettorre, potrà respingere le accuse e fornire la sua versione dei fatti nel corso dell’interrogatorio di garanzia.
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