Figlio violento non può avvicinarsi alla madre ma torna a casa: arrestato 

Il 38enne è accusato di aver ripetutamente minacciato di morte la vittima puntandole anche un coltello alla gola Ma non rispetta il provvedimento firmato dal giudice: i carabinieri lo sorprendono dentro l’abitazione della donna

CHIETI. Non può avvicinarsi alla madre che lo ha denunciato per continue violenze e minacce di morte. Ma lui se ne infischia dell’ordinanza firmata dal giudice e torna nella casa dove lei vive. Per questo, ieri pomeriggio, un figlio violento di 38 anni è stato arrestato dai carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Chieti. Stamattina l’uomo, difeso dall’avvocato Marco Femminella, comparirà in tribunale per l’udienza di convalida e il contestuale interrogatorio.
Dall’inizio di novembre il trentottenne è sottoposto alla misura dell’allontanamento dalla casa familiare dopo le indagini condotte dai poliziotti della squadra mobile di Chieti. «Io ti ammazzo. Preparati la bara, sei una donna morta»: così l’indagato, in base alle accuse, terrorizzava la madre. L’anziana ha riferito di una quotidianità fatta di aggressioni verbali, offese e imposizioni nei suoi confronti da parte del figlio che, sempre secondo la querela, è dedito al consumo di droghe ed è solito rivolgersi a lei con frasi del tipo: «Non capisci niente, io non ti faccio arrivare a fine vita, ti uccido», accompagnandole con insulti irripetibili. La vittima è stata costretta a richiedere l’intervento delle forze dell’ordine più volte, a seguito di discussioni molto accese con il figlio. In un’occasione quest’ultimo, in stato di alterazione dovuto all’uso di sostanze stupefacenti, l’avrebbe aggredita anche fisicamente, prendendole con forza le mani per strapparle le chiavi dell’automobile che non voleva consegnargli perché privo di patente. In un’altra occasione, l’indagato le avrebbe stretto le mani al collo, puntandole alla gola un coltello da cucina e pronunciando gravi intimidazioni: «Non provare a chiamare nessuno, non ti faccio arrivare alla porta». Fin qui, la denuncia della madre.
Ieri i carabinieri hanno sorpreso il trentottenne nell’abitazione in cui non avrebbe dovuto mettere piede e lo hanno arrestato. Ora dovrà rispondere, oltre che del reato di maltrattamenti in famiglia, anche di quello di «violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa», punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e mezzo.
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