Fina: basta liti, il Parco della costa si farà
Il capo della segreteria del ministro Orlando incontra i sindaci. Lapenna: «Sinergie col governo»
VASTO. «Basta discutere se realizzarlo o meno: il Parco della costa teatina si farà». Mettono fine a polemiche decennali le parole di Michele Fina, capo segreteria del ministero dell’Ambiente, presente ieri all’incontro promosso dal sindaco Luciano Lapenna e che ha registrato la partecipazione dei colleghi di Casalbordino, Cupello, Fossacesia, San Salvo e Torino di Sangro. Obiettivo del summit fare il punto dell’iter procedurale. «Nei prossimi mesi discuteremo su come farlo», ha assicurato il funzionario, «il parere favorevole della Regione Abruzzo alla realizzazione del Parco della costa teatina è stato chiaro e inequivocabile. Il governo considera un patrimonio prezioso la posizione dell’ente regionale. Adesso è necessario un percorso di informazione e di condivisione, con gli amministratori locali e i cittadini del territorio, al fine di vincere le resistenze, fugare dubbi, ed evitare che il sentito dire diventi la realtà. Il Parco nazionale della costa teatina non è alternativo ad alcun progetto e la definizione del perimetro e della disciplina del Parco saranno le fasi alle quali dedicheremo, nei prossimi mesi, il nostro lavoro e il nostro impegno».
Tre i punti messi a fuoco dal funzionario: definire l’area protetta e articolare le scelte che riguardano il territorio, che vanno necessariamente condivise; mantenere fermo il ruolo della Regione; individuare un percorso di informazione e formazione delle comunità locali con la costruzione di tavoli tecnici di ascolto da parte delle amministrazioni comunali. Attualmente, il ministero dell’Ambiente sta analizzando e valutando la perimetrazione che la Regione Abruzzo ha fornito nei giorni scorsi. Non è niente di definitivo, il perimetro del Parco può essere oggetto di modifica anche dopo la sua realizzazione. È una prima tappa, della durata di circa otto/dieci settimane, alla quale seguirà una discussione sulla disciplina, subito dopo una conferenza unificata, il passaggio in Consiglio dei ministri per l’approvazione del progetto e infine la firma definitiva del Capo dello Stato.
Inoltre, l’iter prevede delle riforme in merito alla governance sul meccanismo di vigilanza e quello di intesa, in virtù del quale il direttore del Parco sarà scelto dal consiglio direttivo, per garantire ampia rappresentanza ai territori, mentre il presidente sarà nominato dal governo per garantire risorse in termini economici.
«Dobbiamo fare il miglior lavoro possibile, in sinergia con il governo nazionale, per far nascere il Parco», sottolinea il sindaco Lapenna, «la sua fondazione è solo una prima tappa, tutte le altre conquiste dovranno essere a carico del Parco stesso attraverso un organo di autoregolamentazione che veda al suo interno gli amministratori locali, le associazioni e il governo».
Anna Bontempo
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