CHIETI
Finanziarie truffate, 11 condanne e cinque assoluzioni
Finti dipendenti di aziende non più operanti, utilizzando documenti falsi come buste paga o Cud, hanno avuto prestiti mediante la cessione del quinto dello stipendio
CHIETI. Si è chiuso con 11 condanne e cinque assoluzioni davanti al tribunale di Chieti il processo per truffa ai danni di cinque finanziarie, che ha visto 36 imputati con accuse che vanno dall'associazione per delinquere alla sostituzione di persona alla truffa.
Come riporta l'agenzia Ansa, il collegio presieduto da Guido Campli, giudici a latere Morena Susi ed Enrico Colagreco, ha condannato Giuseppe Petrazzuolo a 4 anni di reclusione, Gabriele Arrotino a 2 anni e 6 mesi, Bruno Spinelli a un anno e 2 mesi, Domenico Michelli a un anno, Massimo Bernardone a un anno, Silvia Toso, un anno, Demetrio Di Simone 10 mesi e 15 giorni, Gianluca Minale 10 mesi 15 giorni, Samuele Bernardoni e Elio Di Simone un mese e 15 giorni, Nino Verrocchi un mese e 15 giorni.
Dall'associazione per delinquere, assolti perché il fatto non sussiste, tutti gli imputati ovvero Domenico Cantoli, Cesare Mariani, Angela Panella, Gabriele Arrotino e Ivano Bernardoni. Quanto alla posizione degli altri imputati il tribunale ha dichiarato non doversi procedere in alcuni casi per difetto di querela, in altri per la prescrizione.
La truffa avrebbe fruttato poco più di 420mila euro. Secondo quanto ricostruito durante le indagini ad agire erano "finti" dipendenti di aziende che ormai non operavano più, i quali utilizzando documenti falsi, come le buste paga o i Cud, riuscivano a ottenere dalla finanziaria i prestiti mediante la cessione del quinto dello stipendio. Ma i beneficiari, dopo aver restituito le prime rate, non versavano più niente.