Fiom: Sider Vasto non si arrende alla crisi
Codagnone: i 40 dipendenti non perderanno il lavoro, incontro la prossima settimana
VASTO. Non perderanno il lavoro i dipendenti della Spa Sider Vasto di Punta Penna. Parola di Mario Codagnone. Il segretario generale della Cgil ha confermato ieri mattina il massimo impegno dei sindacati per evitare la chiusura della storica azienda siderurgica e salvare l’occupazione di 55 persone fra operai e impiegati.
Qualche giorno fa un lavoratore disperato ha inviato al Centro una lettera paventando la messa in mobilità di tutto il personale. «L’amarezza dei lavoratori è legittima ma nè i sindacati, nè l’azienda intendono arrendersi alla crisi», assicura Codagnone ricordando l’odissea della fabbrica negli ultimi due anni. «Il 2010 e gli anni seguenti sono stati anni di cassa integrazione ordinaria e contratti di solidarietà. Negli ultimi mesi la situazione è peggiorata. La crisi edile ha portato al fallimento di diversi clienti dell’azienda siderurgica vastese. L’Automotive non va meglio. Il ferro non si vende», dice Codagnone. «I lavoratori sono in cassa integrazione fino a luglio 2013. Nel frattempo stiamo cercando soluzioni. Il 13 febbraio ci sarà un incontro per fare il punto della situazione. Nessuno, salvo qualche eventuale richiesta di mobilità volontaria, perderà il posto», ribadisce il segretario generale della Cgil teatina.
Sider Vasto ha iniziato a lavorare a Vasto nel 1978. Nel 2004 ha incorporato la PrilVasto di Basciano (Teramo) per poter ampliare la produzione. Alla fine degli anni 90 l’organico sfiorava le 90 unità. Nel 2005 il personale è stato ridotto del 30%. Ora i lavoratori sono una cinquantina.
Il vortice della crisi continua a risucchiare un numero sempre maggiore di aziende. Il grafico dell’occupazione scende a picco mentre cresce l’esercito dei dipendenti in cassa integrazione o peggio mobilità.
«Meno male che ci sono gli ammortizzatori sociali», rimarca Codagnone. «Nell’ultimo anno sono state fatte dieci milioni di ore di cassa integrazione che, tradotte in dipendenti, significa seimila posti di lavoro salvati. Gli ammortizzatori sociali dovranno aiutarci anche nel 2013. L’auspicio è che dal 2014 si ricominci a respirare un’aria diversa e che la politica riesca a riportare investimenti industriali nel Vastese». (p.c.)
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