Fisco, blitz antievasione nel Chietino Senza scontrino 200 clienti di ristoranti e bar

Verifiche dei funzionari dell’Agenzia delle entrate della Provincia nel giorno dedicato della festa della donna. Scovati 9 lavoratori in nero

CHIETI. Duecento le persone senza scontrino, 9 lavoratori in nero, 27 locali controllati tra Chieti e San Salvo, tra cui fiorai, ristoranti e discoteche. E' il bilancio delle verifiche fatte dai funzionari dell'Agenzia delle entrate della Provincia nel giorno della festa della donna nei locali del Chietino setacciati in una operazione anti evasione fiscale.

Dopo i controlli nelle località sciistiche abruzzesi compresi quelli fatti a a Passo Lanciano lo scorso week-end, continua l'attività di controlli degli operatori della Agenzia delle entrate nei locali. La parola d'ordine è scovare chi non rilascia scontrini o non tiene i registri contabili in regola oppure non ha contrattualizzati i propri dipendenti. L'operazione, questa volta, si è concentrata nel giorno dell'8 marzo quando per la tradizionale festa della donna il movimento di persone in pub, ristoranti e e discoteche si è fatto più intenso. Presi di mira anche i fiorai che hanno venduto una grande quantità di mimose, fiore spontaneo fatto pagare a caro prezzo in occasione della festa in rosa. I funzionari coinvolti nella operazione, che si è sviluppata negli esercizi del capoluogo ma anche in quella dei comuni della provincia fino a San Salvo, sono stati 70. Tutti impegnati a verificare se i commercianti fossero in regola con gli adempimenti fiscali e contributivi. Al lavoro degli uomini dell'Agenzia delle entrate si è affiancato anche quello dei funzionari della Siae (Soscietà italiana autori ed editori) che si sono concentrati particolarmente sui contributi Iva.

Duecento sono state le persone denunciate entrate senza scontrino in un locale che ne ospitata 400 esattamente il doppio. I funzionari hanno riscontrato, inoltre, una serie di irregolarità anche nella tenuta dei registri contabili. Scovati nove lavoratori in nero che insieme ai datori di lavoro sono stati denunciati alla direzione provinciale dell'ufficio del lavoro.
Particolare curioso è che facendo un raffronto con l'8 marzo dell'anno scorso è risultato un aumento degli incassi del 400 per cento.

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