Fisco, sigilli a beni per 3 milioni a Vasto

Prosegue la lotta all’evasione. Gli agenti della tributaria in azione nel territorio del Vastese. Sequestrata una villa e ad altre proprietà aziendali, denunciati 3 costruttori

VASTO. Evadono le tasse, scattano i sigilli su case e beni aziendali. Avrebbero nascosto al fisco diversi milioni di redditi e ricavi. Le indagini tributarie hanno permesso di accertare un'evasione di tre milioni 243.471 euro. La guardia di finanza di Vasto ha denunciato alla procura della Repubblica tre imprenditori locali e sequestrato loro (per un eventuale successiva confisca per equivalente) beni per il valore di un milione 976mila 804 euro. Nel mirino delle Fiamme gialle i titolari di tre aziende che operano nelle costruzioni. Guardia di finanza scatenata nel Vastese.

Salgono a sei, in poche ore, le denunce presentate alla magistratura per evasione fiscale. Le ultime tre sono state notificate agli indagati ieri mattina. Le verifiche erano cominciate un anno fa ma soltanto ieri sono arrivate al capolinea. Al termine di un capillare controllo fiscale, gli investigatori hanno individuato diverse irregolarità sui libri contabili.

«L'evasione accertata è di tre milioni 243 mila 471 euro», afferma il capitano Luigi Mennitti, comandante della compagnia di Vasto delle Fiamme gialle. I tre imprenditori sono stati deferiti all'autorità giudiziaria e sono stati sottoposti al sequestro preventivo di beni che, in base alla rendita catastale, valgono un milione 976 mila 804 euro.

In particolare, i finanzieri hanno messo i sigilli a una lussuosa villa privata e poi esteso il sequestro ad altri beni delle aziende. Il valore commerciale degli immobili in realtà è di gran lunga superiore al valore catastale (soltanto la villa è valutata circa cinque milioni di euro) quindi compensa abbontamente e supera la pretesa erariale. La confisca per equivalente», spiegano dal comando provinciale della Guardia di finanza «s'inquadra fra le iniziative del legislatore finalizzate a migliorare l'efficacia dello strumento di contrasto all'evasione fiscale, consentendo così di procedere al sequestro del patrimonio in misura pari all'evasione accertata».

La Cassazione ha autorizzato di recente l'estensione dei sequestri non solo sugli immobili dei presunti evasori, ma anche ai beni intestati a società che possano trarre vantaggio dalla presunta evasione. Il valore dei beni sequestrati confluirà nel Fondo unico della giustizia come previsto dalla legge. Anche in questo caso, qualora i tre indagati dovessero essere condannati per evasione, l'autorità giudiziaria potrebbe disporre la confisca definitiva delle disponibilità patrimoniali.

«Lo strumento del sequestro si sta rivelando un deterrente particolarmente efficace e per questo nella provincia di Chieti lo si sta applicando su vasta scala in modo trasversale», osserva il comandante provinciale della guardia di finanza, il colonnello Paolo D'Amata.

I finanzieri hanno in corso almeno una decina di altre importanti verifiche. Se e qualora ci fossero i presupposti, potrebbero scattare nuovi sigilli a futura garanzia dei debiti erariali.

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