Fli: confronto o fuori dalla maggioranza

Ultimatum di Carbone al sindaco. Di Primio: escluso che ora abbiano un posto in giunta

CHIETI. «Il sindaco ci dica chiaramente se ci vuole in maggioranza. Chiediamo un tavolo di confronto urgente altrimenti daremo solo un appoggio esterno a questa coalizione». E' l'out-out lanciato da Alessandro Carbone, capogruppo comunale del Fli, partito sempre più distante da una maggioranza che rischia di perdere i pezzi.

Il sindaco ribatte al pepe. «Il Fli mi ha chiesto un incontro inviandomi un fax mercoledì. Giovedì sera, alla vigilia del consiglio sugli equilibri di bilancio, ho sentito al telefono Pietro Supino, coordinatore cittadino del Fli. Avevo spiegato», ricorda Di Primio, «che non c'era tempo per incontrarli e il rappresentante del Fli non mi sembrava contrariato». E invece il partito che in consiglio conta due consiglieri, Carbone e Silvio Tavoletta, durante la seduta fiume sugli equilibri di bilancio ha chiesto ripetutamente, invano, un confronto al primo cittadino. Tanto che alla fine il Fli, per protesta, ha salutato i colleghi consiglieri e ha abbandonato l'aula. Un segnale chiaro lanciato, per l'ennesima volta, alla coalizione di centrodestra.

«Non vogliamo una poltrona a tutti i costi», afferma Carbone, «ma più visibilità istituzionale per lavorare meglio al fianco di questa maggioranza. Dove, in un anno e mezzo, sono emerse nuove forze politiche che meritano spazio». Poi Carbone, già polemico con il conclave di Mamma Rosa voluto dal sindaco per rinsaldare le redini della maggioranza, picchia duro.

«Siamo delusi dal comportamento del sindaco che ha dimostrato», incalza Carbone, «di poter fare a meno di noi. Bastavano dieci minuti per chiarirci e invece siamo stati ignorati. Se la situazione politica in Comune rimarrà tale usciremo da questa maggioranza».

Parole che sembrano non turbare troppo il sindaco.

«Non potevo ricevere il Fli durante un consiglio comunale di estrema importanza per la nostra amministrazione. Avevo fissato un incontro subito dopo il consiglio», replica Di Primio, «ma non si sono presentati. E' evidente che il faccia a faccia richiestomi in aula aveva altre pretese. Il Fli non avrà un posto in giunta anche se ero disposto a dare delle deleghe a qualcuno di loro».

I numeri della maggioranza, così, sono destinati ad assottigliarsi pericolosamente. Se il Fli va via dalla coalizione i consiglieri di maggioranza passano da 27 a 25. Inoltre pare che, a breve, il Pdl potrebbe perdere un consigliere accostato all'Udc. Il partito di centro del coordinatore cittadino Andrea Buracchio ha ribadito la fedeltà al centrodestra ma ha dimostrato di non accettare imposizioni. In più ci sono le mine vaganti Liberato Aceto, di Uniti per Chieti, e Gianni Di Labio del Popolo di Chieti, delusi dalla mancanza di incarichi al pari del vice presidente del consiglio Dario Marrocco, Pdl, assente per scelta al summit di Mamma Rosa. Al sindaco il compito di tenere a bada i personalismi dei suoi consiglieri.

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