Folla senza porchetta Con Walter Tosto sponsor solo di Febo

Pienone al capannone Wts, più gente rispetto a Di Primio D’Alfonso è il mattatore, Ricci il più emozionato di tutti

CHIETI. Stesso posto, stessa ora. Il confronto viene spontaneo. Anche Luigi Febo riempie lo stesso capannone della Walter Tosto Serbatoi scelto dal suo avversario, Umberto Di Primio, per la presentazione della propria coalizione elettorale. Anche per Febo c’è tantissima gente e forse qualcuno in più rispetto al rivale ma con diversi volti pescaresi. Tra le tante presenze, ce n’è però una che fa la differenza: è quella del padrone di casa, Walter Tosto, che questa volta è seduto in prima fila e dice apertamente che Febo è il suo candidato. La porchetta non c’è, ma ci sono gli arrosticini, Intanto il comico ’Nduccio dà forfait per un malore. Ma lo spettacolo è impreziosito dalla bella voce della candidata Renata Sablone, figlia del consigliere provinciale Paolo Sablone, uomo vicino all’ex Carichieti Domenico Di Fabrizio, il consigliere più votato alle scorse comunali (quando appoggiava il centrodestra di Di Primio) che, però, in questa tornata non si ricandida. Ci sono ovviamente anche i big di partito, con in testa il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, gli assessori regionali Silvio Paolucci e Donato Di Matteo, il sottosegretario alla presidenza della Regione, Camillo D’Alessandro, l’onorevole Gianluca Fusilli e dalla segreteria nazionale del Pd è arrivata anche l’onorevole Micaela Campana. Tosto seduto accanto a Tommaso Coletti, con il quale si è fermato a parlare a lungo prima dell’inizio dell’evento, risponde subito quando gli chiediamo perché non è stato ugualmente presente anche da Di Primio: «semplicemente perché», dice, «non è della mia parrocchia. Anzi, mai mi sarei aspettato che il sindaco chiamasse per presentare le liste da me. Comunque, ha parlato con mio figlio non con me». La parte da leone la fa, come c’era da aspettarsi, il presidente della Regione, che affronta subito l’argomento del giorno: le sorti dell’ospedale teatino. Dice che «è pronta una delibera che approveremo in giunta domani (è accadato ieri, ndc)» in cui, in buona sostanza, si sancisce che l’ospedale non verrà spostato, che sono stati già rintracciati ulteriori fondi da destinare al Santissima Annunziata e che verrà risolto anche il problema dei due corpi di fabbrica costruiti con cemento impoverito. Nessuno scippo, insomma, come aveva ribadito anche Febo, né per l’ospedale né per l’ateneo. Ad aprire gli interventi, dopo la performance della Sablone e la proiezione del video elettorale, è lo stesso Febo. Nel suo discorso c’è un concetto ricorrente: lavorare insieme, in rete. Una caratteristica che lo differenzia rispetto a Di Primio, nel cui discorso prevaleva il pronome personale declinato in prima persona. Febo ha poi lasciato il palco all’ex sindaco, Francesco Ricci, l’unico primo cittadino che il centrosinistra abbia mai eletto a Chieti, accolto con grandi applausi. «Vivo l’emozione di un padre che vede realizzare i sogni di un figlio», dice e l’abbraccio con il suo ex assessore lo testimonia. «Non sarà un grande oratore ma chi se ne frega, è un uomo della concretezza». Il palco è poi per i rappresentanti delle liste: Giuseppe Previti per il Centro democratico, Valerio Cesarini, coordinatore provinciale dei Popolari per l’Italia, Chiara Zappalorto per il Pd, Gianni Di Labio per il Popolo di Chieti, Giuseppe Bongarzoni per Chieti Facile e Valeria Verzulli per l’Idv. A prendere il microfono sono poi D’Alessandro e Campana. La chiusura la fa D’Alfonso, grande mattatore della serata.