Formazione senza fondi a casa 130 lavoratori
Gissi, la Silva Invest conferma solo 87 dipendenti della ex Golden Lady New Trade: il 22 vertice tra Confindustria e Wollo, l’azienda della riconversione
GISSI. Ora è ufficiale: il governo non ha rifinanziato per il 2013 i corsi di formazione on the job riservato ai lavoratori. Una nuova doccia fredda per i 217 lavoratori della ex Golden Lady riassorbiti dalla Silda Invest. Un colpo basso anche per l’azienda che stava lavorando serenamente e con profitto nella zona produttiva della Val Sinello. «Quel che è peggio l’ex ministro Fornero ha spiegato che non è prevista nessuna misura alternativa, nè strumenti sostitutivi», dice Giuseppe Rucci, segretario provinciale della Cgil che insieme a Franco Zerra della Cisl e ad Arnaldo Schioppa della Uil era andato giovedì scorso nella Capitale. E il 22 i sindacati e Confindustria incontrano i dirigenti della Golden Lady e i rappresentanti dell Wollo per parlare della vicenda New Trade.
Silda Invest. «Va dato atto ai titolari della Silda Invest di avere avuto in questa vicenda un comportamento ineccepile accettando di trovare un accordo per il bene dei lavoratori». È la dichiarazione a caldo di Giuseppe Rucci di ritorno da Roma. Il ministero ha chiarito non che ci sarà più alcun finanziamento per i corsi on the job. La Silda dovrà farsi carico da sola dei lavoratori e della loro formazione. L’azienda ha deciso che per il momento continuerà a produrre con gli 87 lavoratori che avevano già ultimato il percorso formativo. Altri 130 operai andranno in cassa integrazione guadagni (Cig). Entro un mese dovrebbe arrivare in fabbrica un nuovo macchinario, la manovia. Contestualmente la Silda comincerà a richiamare il personale in Cig. L’obiettivo è riuscire a riassorbire entro il 31 dicembre 2013 tutti i lavoratori. «Sono previste verifiche periodiche e un costante monitoraggio della situazione», dice Rucci senza riuscire a nascondere preoccupazione e indignazione. «Se da un lato i sindacati devono ringraziare la proprietà Silda, dall’altro non possiamo che biasimare tutti coloro che al momento della riconversione solo saliti sul carro dei vincitori senza poi muovere un dito. La politica lasci in pace i lavoratori e la Valsinello. L’invito è rivolto sia chi si è venduto la riconversione, sia a chi ha garantito la riconferma del corsi on the job. Un mare di promesse risultate falsità», tuonano i sindacati.
New Trade. Per i 32 lavoratori riassorbiti dalla New Trade le cose vanno ancora peggio. Solo 13 sono rimasti al lavoro, 19 sono stati messi in mobilità. «Chiediamo scusa ai lavoratori», scrivono i fratelli Cozzolino, titolari dell’azienda. «Questa situazione fa stare male. La New Trade srl si prende le sue responsabilità e assicura ai lavoratori che nessuno di loro sarà abbandonato. La speranza è riuscire a ottenere l’agognata fidejussione per risolvere la vicenda nel migliore dei modi». Il 22 gennaio è in programma nella sede di Confindustria un incontro fra sindacati, titolari della Golden Lady e la Wollo, l’azienda che si era occupata della riconversione. «Si ricomincia daccapo», affermano i sindacati. «Cercheremo di trovare una soluzione per 75 persone, come era previsto all’inizio: 13 dipendenti che al momento sono occupati e tutti gli altri che sono stati messi in mobilità». Il momento è delicatissimo e i sindacati non nascondono di essere molto preoccupati. Nei prossimi giorni le segretarie di Cgil, Cisl e Uil diffonderanno un comunicato congiunto. (p.c.)
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