Fratelli annegati, via al processo: in quattro a giudizio per omicidio
Sotto accusa i genitori dei bambini e due dipendenti comunali: ieri la prima udienza davanti al giudice Richiesta una perizia sulle foto del punto della morte. Dal 20 gennaio saranno ascoltati i testimoni
ORTONA . È iniziato ieri il processo per la morte dei due fratellini di origine cinese, Alessandro e Federico Xu, annegati il giorno di Ferragosto del 2019 nel mare della zona nord di Ortona, lungo il litorale della Postilli-Riccio. Ieri la prima udienza dibattimentale davanti al giudice monocratico del tribunale di Chieti Chiara Di Gerio. Sono quattro gli imputati per omicidio colposo: le dipendenti comunali Donatella Memmo, in qualità di responsabile unico del procedimento relativo all’affidamento del servizio di fornitura, posa in opera e manutenzione della cartellonistica balneare del 2019, difesa dagli avvocati Fabio Palermo e Italo Colaneri, e Milena Coccia quale dirigente del Terzo settore - attività tecniche e produttive dell’ente, difesa dall’avvocato Tommaso Marchese; poi ancora i genitori dei due fratellini Fengwu Xu e Cunli Zhu, difesi dall’avvocato Rocco Maria Alessi.
Secondo il pm Giancarlo Ciani i genitori, «titolari di una posizione di garanzia e controllo nei confronti dei due minori, nonostante le condizioni avverse del mare (mare mosso, vento teso e forte risacca nella zona delle scogliere)», non hanno impedito ai figli di tuffarsi. Non solo: avrebbero omesso di «esercitare un vigile controllo circa il loro posizionamento in acqua, tanto che i minori si allontanassero in mare, giungendo a ridosso delle scogliere, dove, a causa delle avverse condizioni», sono affogati.
I due dipendenti comunali avrebbero violato l’ordinanza emessa dalla capitaneria di porto di Ortona relativa alla stagione estiva. In particolare, sostiene sempre l’accusa, la cartellonistica non è stata «posizionata in modo corretto» con riferimento alla «distanza tra i vari ombrelloni» e alle «dimensioni della stessa» e con «riguardo alla mancanza di tutte le informazioni previste nell’ordinanza». I cartelloni, inoltre, «non erano visibili all’utenza che faceva accesso alla spiaggia dalla strada adiacente al ristorante Punto Verde», zona più prossima al punto in cui è avvenuta la tragedia. Non è finita qui, perché erano assenti in mare «boe o cartelli indicanti il limite delle acque sicure». Infine, i due dipendenti comunali avrebbero «omesso di attivare un servizio di salvamento neppure stipulando accordi con il limitrofo stabilimento balneare Cambusiere».
La difesa della responsabile comunale ha chiesto una perizia sulle foto depositate dalla pubblica accusa per conoscere a quando risalgono gli scatti. Si tratta di immagini che ritraggono il posto dove è avvenuto l’annegamento ma, secondo quanto evidenziato dall’avvocato Colaneri, la spiaggia a Ferragosto era molto affollata, aspetto che da quelle stesse foto non si riscontrerebbe. Il processo è stato aggiornato al prossimo 20 gennaio, quando saranno ascoltati i testimoni dell’accusa. Una settimana più tardi, il 27, sarà la volta dei testimoni delle difese.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Secondo il pm Giancarlo Ciani i genitori, «titolari di una posizione di garanzia e controllo nei confronti dei due minori, nonostante le condizioni avverse del mare (mare mosso, vento teso e forte risacca nella zona delle scogliere)», non hanno impedito ai figli di tuffarsi. Non solo: avrebbero omesso di «esercitare un vigile controllo circa il loro posizionamento in acqua, tanto che i minori si allontanassero in mare, giungendo a ridosso delle scogliere, dove, a causa delle avverse condizioni», sono affogati.
I due dipendenti comunali avrebbero violato l’ordinanza emessa dalla capitaneria di porto di Ortona relativa alla stagione estiva. In particolare, sostiene sempre l’accusa, la cartellonistica non è stata «posizionata in modo corretto» con riferimento alla «distanza tra i vari ombrelloni» e alle «dimensioni della stessa» e con «riguardo alla mancanza di tutte le informazioni previste nell’ordinanza». I cartelloni, inoltre, «non erano visibili all’utenza che faceva accesso alla spiaggia dalla strada adiacente al ristorante Punto Verde», zona più prossima al punto in cui è avvenuta la tragedia. Non è finita qui, perché erano assenti in mare «boe o cartelli indicanti il limite delle acque sicure». Infine, i due dipendenti comunali avrebbero «omesso di attivare un servizio di salvamento neppure stipulando accordi con il limitrofo stabilimento balneare Cambusiere».
La difesa della responsabile comunale ha chiesto una perizia sulle foto depositate dalla pubblica accusa per conoscere a quando risalgono gli scatti. Si tratta di immagini che ritraggono il posto dove è avvenuto l’annegamento ma, secondo quanto evidenziato dall’avvocato Colaneri, la spiaggia a Ferragosto era molto affollata, aspetto che da quelle stesse foto non si riscontrerebbe. Il processo è stato aggiornato al prossimo 20 gennaio, quando saranno ascoltati i testimoni dell’accusa. Una settimana più tardi, il 27, sarà la volta dei testimoni delle difese.
©RIPRODUZIONE RISERVATA