Fugge per i rimproveri
Ragazzina trovata nell’ex stazione dopo due giorni.
VASTO. E’ finita dopo 48 ore, su una panchina dell’ex stazione ferroviaria di piazza Fiume, la fuga da Campobasso di una 16enne in crisi, scappata di casa dopo un rimprovero. La polizia ha convinto la ragazzina a ritornare da mamma e papà. Ha pianto a lungo: lacrime di rabbia e rancore mentre raccontava a quella poliziotta che l’accarezzava la sua esasperazione.
Lacrime liberatorie dopo il chiarimento e l’abbraccio con mamma e papà. E’ durato due giorni l’incubo dei genitori della ragazza che voleva cambiare vita, fuggendo da un ambiente, diceva, la soffoca. «La decisione di andare via di casa non è stata improvvisa», racconta il vice questore Cesare Ciammaichella alla fine delle ricerche. Sembra che da tempo la giovane avesse un rapporto conflittuale con i genitori. Avrebbe detto alla polizia che alla mamma e alpapà non piacevano certe sue amiche, né accettavano che rincasasse tardi. La situazione è precipitata sabato scorso: la madre ha aspettato la figlia all’uscita dalla scuola e l’ha rimproverata davanti ai compagni. E’ stato allora che lei ha deciso di “punirla”.
La fuga. La studentessa lunedì mattina è uscita da casa per andare a scuola. In realtà la ragazzina, zaino in spalla, ha raggiunto il terminal degli autobus ed è salita su un pulman diretto a Vasto. Nel pomeriggio, non vedendola rincasare, i genitori hanno provato a chiamarla sul cellulare. Lei non avrebbe però risposto alla chiamate. A quel punto la madre, preoccupata, ha deciso di chiedere aiuto alla polizia.
L’allarme e le ricerche. La donna si è ricordata che negli ultimi giorni la figlia nominava spesso un ragazzo di Vasto e ha riferito questo particolare alla polizia. La questura di Campobasso ha allertato gli agenti del commissariato. Sono subito scattate le ricerche. Gli agenti della volante hanno rintracciato sulla riviera l’amico della studentessa, anche lui minorenne. Il ragazzo ha ammesso di aver trascorso un intero pomeriggio con l’amica molisana e di averla aiutata a trovare abiti asciutti al posto dei vestiti fradici di pioggia. In serata, però, la ragazzina aveva raggiunto un altro amico, un giovane terremotato aquilano, 17 anni, ospite con la famiglia in un hotel.
Il ragazzo è stato contattato a sua volta da un ispettore. «Ha cercato di proteggere la fuga dell’amica con il silenzio, poi ha capito che il modo migliore per aiutarla era quello di farla tornare a casa», racconta il dirigente del commissariato.
Con un sms il ragazzo ha dato appuntamento alla sedicenne al “solito posto”: una panchina della ex stazione di piazza Fiume. E lì gli agenti l’hanno trovata.
Lacrime liberatorie dopo il chiarimento e l’abbraccio con mamma e papà. E’ durato due giorni l’incubo dei genitori della ragazza che voleva cambiare vita, fuggendo da un ambiente, diceva, la soffoca. «La decisione di andare via di casa non è stata improvvisa», racconta il vice questore Cesare Ciammaichella alla fine delle ricerche. Sembra che da tempo la giovane avesse un rapporto conflittuale con i genitori. Avrebbe detto alla polizia che alla mamma e alpapà non piacevano certe sue amiche, né accettavano che rincasasse tardi. La situazione è precipitata sabato scorso: la madre ha aspettato la figlia all’uscita dalla scuola e l’ha rimproverata davanti ai compagni. E’ stato allora che lei ha deciso di “punirla”.
La fuga. La studentessa lunedì mattina è uscita da casa per andare a scuola. In realtà la ragazzina, zaino in spalla, ha raggiunto il terminal degli autobus ed è salita su un pulman diretto a Vasto. Nel pomeriggio, non vedendola rincasare, i genitori hanno provato a chiamarla sul cellulare. Lei non avrebbe però risposto alla chiamate. A quel punto la madre, preoccupata, ha deciso di chiedere aiuto alla polizia.
L’allarme e le ricerche. La donna si è ricordata che negli ultimi giorni la figlia nominava spesso un ragazzo di Vasto e ha riferito questo particolare alla polizia. La questura di Campobasso ha allertato gli agenti del commissariato. Sono subito scattate le ricerche. Gli agenti della volante hanno rintracciato sulla riviera l’amico della studentessa, anche lui minorenne. Il ragazzo ha ammesso di aver trascorso un intero pomeriggio con l’amica molisana e di averla aiutata a trovare abiti asciutti al posto dei vestiti fradici di pioggia. In serata, però, la ragazzina aveva raggiunto un altro amico, un giovane terremotato aquilano, 17 anni, ospite con la famiglia in un hotel.
Il ragazzo è stato contattato a sua volta da un ispettore. «Ha cercato di proteggere la fuga dell’amica con il silenzio, poi ha capito che il modo migliore per aiutarla era quello di farla tornare a casa», racconta il dirigente del commissariato.
Con un sms il ragazzo ha dato appuntamento alla sedicenne al “solito posto”: una panchina della ex stazione di piazza Fiume. E lì gli agenti l’hanno trovata.