Fusione tra Sevel e Fca, il caso va in Parlamento
ATESSA. Che conseguenze porterà il processo di fusione per incorporazione che sta investendo Sevel spa e Fca Italy spa? Lo chiede il deputato del Pd, Luciano D’Alfonso, che sta per depositare alla...
ATESSA. Che conseguenze porterà il processo di fusione per incorporazione che sta investendo Sevel spa e Fca Italy spa? Lo chiede il deputato del Pd, Luciano D’Alfonso, che sta per depositare alla Camera un’interrogazione al ministro per le imprese e il made in Italy, Adolfo Urso. «I timori che il passaggio di Sevel a Fca Italy possa determinare un cambiamento strutturale e organizzativo sono più che semplici preoccupazioni, in quanto i turni e il contratto subiranno delle sostanziali modifiche in corso d’opera», sostiene D'Alfonso ricordando che «nel triennio 2023-2025 sono previste uscite incentivate per la riconversione all’elettrico e Sevel sarà coinvolta in questo processo di riorganizzazione e riordino. L’impossibilità di intervento dei rappresentanti dei lavoratori nel processo di fusione per incorporazione rende necessario l'intervento del Governo», continua D'Alfonso, «per istituire un tavolo di confronto permanente. Il Governo», conclude il deputato, «faccia chiarezza su quale sia il suo indirizzo in tema di politica industriale». Le decisioni di Stellantis in ambito nazionale preoccupano anche l'Usb. «Stellantis nello stabilimento di Melfi sonda il terreno con i “sindacati amici” per portare i turni lavorativi da 8 a 10 ore giornalieri» si legge in una nota dell’Usb lavoro, «la digitalizzazione, i ritmi forsennati imposti dalla metrica del lavoro (Ergo Uas), la transizione all’elettrico, conducono ad una notevole riduzione di bisogno di forza lavoro e portano ad un calo occupazionale già in atto in tutti gli stabilimenti italiani: a Melfi più di mille lavoratori incentivati all’esodo, in Sevel ad Atessa circa 1000 lavoratori somministrati non confermati nello scorso anno, a Termoli regna la cassa integrazione guadagni e la prospettiva che la nascente Giga factory, che ha tempi imprecisati, possa non ricollocare molti lavoratori attualmente presenti in fabbrica è più che una certezza, a Cassino ormai siamo di fronte ad una deindustrializzazione iniziata da tempo. La vendita di Fca a Stellantis si sta materializzando con la marginalizzazione degli stabilimenti italiani e un processo progressivo di disimpegno dell’azienda a vantaggio di altri paesi europei». (d.d.l.)