Genitori uccisi, il figlio resta in cella altri 6 mesi
Il giudice per le indagini preliminari accoglie l’istanza chiesta dai magistrati Prorogati anche i tempi della perizia psicologica sul giovane indagato
VASTO. Omicidio di via Anghella: il Gip Caterina Sallusti ha accolto la richiesta di proroga della custodia cautelare in carcere per Marco Del Vecchio presentata dal Pm, Enrica Medori. Il 37enne di Vasto, rinchiuso a Torre Sinello dal 18 novembre scorso con l’accusa di duplice omicidio aggravato rimarrà in cella per altri sei mesi.
La Procura è convinta che ad uccidere Adele Tumini e il marito Emidio Del Vecchio sia stato il figlio. Il Gip ha concesso anche la proroga dell’incidente probatorio. Il 12 febbraio i periti incontreranno Marco Del Vecchio per la quarta volta.
La perizia sarà filmata da una telecamera e acquisita dai magistrati. I risultati dell’indagine psicologica sull’indagato saranno resi noti nel corso dell’udienza del 23 aprile 2013.
È quanto è stato deciso ieri mattina dal giudice Sallusti nel corso dell’udienza che si è tenuta nell'aula del tribunale di Vasto alla presenza degli avvocati Raffaele Giacomucci, legale dell’indagato, e di Gianni Menna, rappresentante di Nicoletta Del Vecchio figlia delle due vittime e sorella dell’accusato.
La posizione dell’indagato si è aggravata negli ultimi giorni per via di uno spazzolone trovato nella casa del delitto. Sull’attrezzo i Ris, i carabieri del reparto scientifico di Roma, hanno trovato tracce di sangue appartenenti a più persone.
Forse il sangue delle due vittime e quello del loro carnefice. Se alcune di quelle tracce dovessero appartenere a Marco Del Vecchio la posizione dell’accusato diventerebbe estremamente delicata. Non solo confermerebbero la presenza dell’uomo in quella casa durante l’omicidio.
Gli investigatori aspettano i risultati degli esperti e solo dopo decideranno il da farsi. Nel frattempo l'imputato resta in isolamento.
Lo scopo è duplice: evitare che l’uomo possa fare del male a se stesso e sperare che si decida a collaborare rispondendo finalmente alle domande dei magistrati e dei periti. Durante l’ultimo incontro con il pool di psichiatri dell’accusa e delle difesa, c’è stato un piccolo cenno di apertura. Per questo il professore Ferruccio Canfora, perito nominato dal Gup, ha chiesto e ottenuto un quarto incontro.
Il comportamento di Marco Del Vecchio tuttavia è imprevedibile. Impossibile sapere come si comporterà il 12 febbraio durante l’incidente probatorio. (p.c.)
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