Giochi politici sul caso Toto
Fa discutere la presa di posizione di Confcommercio.
CHIETI. Il commercio diventa terreno di scontro politico alla vigilia del consiglio comunale chiamato a recepire la legge regionale numero 11 del 2008. Ad accendere la miccia è l’insediamento Alitec, promosso da Toto nell’area dell’ex zuccherificio. Un polo tecnologico che prevede anche una piccola quota commerciale. E fa molto discutere l’iniziativa del presidente Angelo Allegrino. Che, con il logo della Confcommercio, ha fatto diffondere in questi giorni un volantino in cui si parla di «morte del commercio cittadino». Intanto perché la principale associazione dei commercianti sembra schierata per la prima volta contro la grande distribuzione. «E’ inconsistente attribuire a un recepimento di legge lo strumento per perpetrare il diffondersi selvaggio dei centri commerciali», afferma l’assessore alle attività produttive, Cristiano D’Intino. Un recepimento di legge, prosegue, «che nulla aggiunge alla attuale programmazione urbanistica, rimandando invece la valutazione degli insediamenti ai piani attuativi, attraverso varianti, accordi o programmi integrati che dovranno tenere conto della compatibilità urbanistica e della sostenibilità ambientale con procedimenti trasparenti e condivisi».
Decisa a non seguire l’associazione gemella in questa battaglia è Confersercenti, che pure, in passato, si era espressa contro il dilagare della grande distribuzione. «Il piccolo commercio è in crisi da vent’anni, celebrarne oggi il funerale appare paradossale» osserva Lido Legnini (Confesercenti). «Noi abbiamo dato parere favorevole, ma saremo molto attenti al rispetto degli accordi. Siamo stati sempre contrari alla grande distribuzione programmata in dosi massicce e vogliamo che le cose vengano fatte secondo le regole. Certo che sulla legge numero 11 non siamo interessati a polemizzare. Abbiamo espresso parere positivo perché il recepimento della legge è un atto dovuto. Alcune problematiche sollevate da Confcommercio sono giuste, ma bisognerebbe chiarire che le difficoltà del piccolo commercio si avvertono su tutta l’area metropolitana non solo sul colle di Chieti».
Resistenze dovrebbero arrivare invece proprio dai centri della grande distribuzione che probabilmente non vedono di buon occhio la nascita di un nuovo polo commerciale all’ex zuccherificio. A livello politico, nessun partito si è detto fino a oggi contrario al progetto Alitec di Toto. Se non che il centrosinistra è determinato a portarlo a compimento prima delle elezioni comunali di primavera, mentre il centrodestra vuole rinviare tutto a dopo la tornata amministrativa. Legittime divergenze tattiche, che tuttavia non intaccano la sostanza del problema.
Decisa a non seguire l’associazione gemella in questa battaglia è Confersercenti, che pure, in passato, si era espressa contro il dilagare della grande distribuzione. «Il piccolo commercio è in crisi da vent’anni, celebrarne oggi il funerale appare paradossale» osserva Lido Legnini (Confesercenti). «Noi abbiamo dato parere favorevole, ma saremo molto attenti al rispetto degli accordi. Siamo stati sempre contrari alla grande distribuzione programmata in dosi massicce e vogliamo che le cose vengano fatte secondo le regole. Certo che sulla legge numero 11 non siamo interessati a polemizzare. Abbiamo espresso parere positivo perché il recepimento della legge è un atto dovuto. Alcune problematiche sollevate da Confcommercio sono giuste, ma bisognerebbe chiarire che le difficoltà del piccolo commercio si avvertono su tutta l’area metropolitana non solo sul colle di Chieti».
Resistenze dovrebbero arrivare invece proprio dai centri della grande distribuzione che probabilmente non vedono di buon occhio la nascita di un nuovo polo commerciale all’ex zuccherificio. A livello politico, nessun partito si è detto fino a oggi contrario al progetto Alitec di Toto. Se non che il centrosinistra è determinato a portarlo a compimento prima delle elezioni comunali di primavera, mentre il centrodestra vuole rinviare tutto a dopo la tornata amministrativa. Legittime divergenze tattiche, che tuttavia non intaccano la sostanza del problema.