Gissi, l'industria Falconeri rileva parte dell’ex Golden Lady 

L’azienda del gruppo Calzedonia produce giacche e cappotti in maglia. Pilkington, accordo per evitare 190 esuberi: 40 operai al reparto ricambi

GISSI. Il Vastese fra iniziative anti crisi e rilancio. A Gissi è imminente la partenza dell’azienda tessile del gruppo Falconeri all’interno dell’ex capannone Golden Lady. Un importante segnale di ripresa per la Val Sinello dopo anni di agonia. Alla Pilkington di San Salvo trovata una prima soluzione per evitare 190 esuberi. Quaranta posti già salvi. Altre soluzioni in arrivo.
GISSI. Ufficialmente nessuno vuole confermare la notizia. Sono tuttavia diversi i lavoratori visti entrare nell’ex capannone di contrada Terzi della Golden Lady. La Adecco, agenzia che si occupa del reclutamento di lavoratori interinali, ha contattato e acquisito i curriculum di una cinquantina di ex dipendenti del gruppo Canali. Nessuno per il momento dell’ex Golden Lady. Qualcuno degli operai e dei tecnici contattati avrebbe sostenuto già un secondo colloquio e preso accordi economici. Tutto attraverso trattativa privata. I sindacati vengono tenuti fuori. Quel che conta è che dopo la fuga degli imprenditori dalla Val Sinello, c’è finalmente qualche ritorno. I lavori di ristrutturazione in corso da diverse settimane nel capannone industriale sono a buon punto e un gruppo di persone selezionate è stato mandato al Nord per corsi di aggiornamento. La riapertura dell’ex Golden Lady fa parte del progetto del ritorno in Italia di lavorazioni trasferite nei Paesi dell’Est. L’ex fabbrica di calze sarà trasformata in un laboratorio tessile per il confezionamento di giacche e cappotti in maglia del marchio Falconeri (gruppo Calzedonia). L’apertura pare sia imminente. All’inizio la fabbrica dovrebbe dare lavoro a una cinquantina di persone che potrebbero anche raddoppiare. Il condizionale è d’obbligo. Tutto procede nel massimo riserbo. Quel che è certo dopo un lungo letargo per la fabbrica di contrada Terzi è prossimo il risveglio.
NSG PILKINGTON. Buone notizie dalla multinazionale di Piana Sant’Angelo. La Pilkington ha accettato la proposta sindacale di inserimento di 40 dei 190 lavoratori in esubero nel reparto Agr, settore ricambi. La società, infatti, fornisce ai clienti, oltre al vetro, anche tutti gli accessori per il montaggio, come strumenti per la rifinitura, uretano e utensili; oltre, naturalmente, al supporto tecnico. I ricambi Pilkington raggiungono gli utilizzatori finali tramite la propria catena di distribuzione che fornisce direttamente i ricambisti, oppure tramite i servizi di assistenza della case automobilistiche. La Pilkington Agr Italia commercializza tutti i vetri prodotti dai vari stabilimenti Pilkington. «Per gli altri 150 esuberi sono in fase di verifica altri progetti che dovrebbero salvare altri posti», dice Emilio Di Cola (Cgil) senza sbilanciarsi per il momento sui numeri. «Un provvedimento atteso è che potrebbe rivelarsi un ancora è la riforma delle pensioni. Il governo», ricorda Di Cola, «potrebbe anticipare lo stop lavorativo per diversi dipendenti. Il Parlamento sta infatti discutendo l’opportunità di mandare in pensione chi ha raggiunto 41 anni di contributi. Se così fosse molte situazioni in esubero potrebbero essere annullate dal pensionamento», spiega il segretario provinciale della Cgil. I sindacati sono fiduciosi. Pilkington dovrebbe acquisire nuovi prodotti e questo sicuramente si tradurrà in nuovo lavoro e quindi meno esuberi. C’è poi l’opportunità di trasferire alcuni lavoratori Pilkington negli stabilimenti satellite, Primo e Bravo. Avviate anche verifiche in tal senso. «L’azienda si è mostrata disponibile a trovare una soluzione. Sarà fatto il possibile per salvare il lavoro di tutti», conclude il segretario provinciale della Cgil.
©RIPRODUZIONE RISERVATA