Gissi, morto il 61enne caduto nel caminetto
Non ce l’ha fatta l’alpino amato anche dai bambini. Oggi la salma torna da Napoli: camera ardente nell’ospedale e domenica i funerali
GISSI. Non ce l'ha fatta, Giuseppe Ientilezza, per tutti Peppino. Troppo profonde le ferite procurate dal fuoco, troppo intasate dalla fuliggine le vie respiratorie. Il 61enne di Gissi finito il giorno di San Silvestro nel camino della sua casa di corso Italia, è morto ieri pomeriggio nel reparto grandi ustionati dell’ospedale Cardarelli di Napoli. La notizia è arrivata in paese ieri sera. «È stato molto triste per tutti», dice il sindaco Agostino Chieffo.
La salma rientra in paese oggi pomeriggio. La camera ardente sarà allestita nell’obitorio dell’ospedale di Gissi. Le esequie si terranno domenica nella chiesa di San Bernardino. L’ora dei funerali sarà decisa oggi dal parroco con i familiari.
Ientilezza era ricoverato al Cardarelli da domenica sera in coma indotto per evitare dolori atroci. Aveva ustioni sul 50% del corpo. Il drammatico incidente è avvenuto nel pomeriggio del 31 dicembre. A dare l’allarme per Peppino è stato un fratello andato a casa del sessantunenne per organizzare la cena di San Silvestro. I soccorsi sono stati immediati. Purtroppo ieri mattina è sopraggiunta una complicazione che ha aggravato il quadro clinico.
Nel pomeriggio il cuore di Ientilezza si è fermato. In questi giorni, grazie a un accurato sopralluogo, i carabinieri hanno ricostruito la dinamica dell’incidente e soprattutto le cause. Il maggiore Amedeo Consales, comandante della Compagnia di Vasto, ha confermato che si è trattato di una tragedia accidentale.
Peppino Ientilezza era un falegname restauratore di mobili antichi e faceva parte del gruppo degli alpini di Gissi. La scorsa estate aveva partecipato al raduno regionale che aveva richiamato nel suo paese migliaia di penne nere. «Era un uomo buono con uno spiccato senso dell’umorismo. Era adorato dai bambini per la sua simpatia. Alcuni lo associavano a Babbo Natale per il suo sorriso e la barba», lo ricorda commosso l’avvocato Nicola Chieffo.
Al momento dell’incidente l’uomo era solo in casa. Si è avvicinato troppo al fuoco. Potrebbe essersi sporto in avanti per preparare il barbecue perdendo poi l’equilibrio e cadendo sulla brace ardente, ma potrebbe anche essersi assopito accanto al camino acceso, cadendo in avanti. Giuseppe Ientilezza è la seconda vittima del fuoco dell’inverno abruzzese. Qualche settimana fa un’anziana di Lanciano fu trovata morta carbonizzata vicino ai fornelli della propria abitazione da un nipote. (p.c.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
La salma rientra in paese oggi pomeriggio. La camera ardente sarà allestita nell’obitorio dell’ospedale di Gissi. Le esequie si terranno domenica nella chiesa di San Bernardino. L’ora dei funerali sarà decisa oggi dal parroco con i familiari.
Ientilezza era ricoverato al Cardarelli da domenica sera in coma indotto per evitare dolori atroci. Aveva ustioni sul 50% del corpo. Il drammatico incidente è avvenuto nel pomeriggio del 31 dicembre. A dare l’allarme per Peppino è stato un fratello andato a casa del sessantunenne per organizzare la cena di San Silvestro. I soccorsi sono stati immediati. Purtroppo ieri mattina è sopraggiunta una complicazione che ha aggravato il quadro clinico.
Nel pomeriggio il cuore di Ientilezza si è fermato. In questi giorni, grazie a un accurato sopralluogo, i carabinieri hanno ricostruito la dinamica dell’incidente e soprattutto le cause. Il maggiore Amedeo Consales, comandante della Compagnia di Vasto, ha confermato che si è trattato di una tragedia accidentale.
Peppino Ientilezza era un falegname restauratore di mobili antichi e faceva parte del gruppo degli alpini di Gissi. La scorsa estate aveva partecipato al raduno regionale che aveva richiamato nel suo paese migliaia di penne nere. «Era un uomo buono con uno spiccato senso dell’umorismo. Era adorato dai bambini per la sua simpatia. Alcuni lo associavano a Babbo Natale per il suo sorriso e la barba», lo ricorda commosso l’avvocato Nicola Chieffo.
Al momento dell’incidente l’uomo era solo in casa. Si è avvicinato troppo al fuoco. Potrebbe essersi sporto in avanti per preparare il barbecue perdendo poi l’equilibrio e cadendo sulla brace ardente, ma potrebbe anche essersi assopito accanto al camino acceso, cadendo in avanti. Giuseppe Ientilezza è la seconda vittima del fuoco dell’inverno abruzzese. Qualche settimana fa un’anziana di Lanciano fu trovata morta carbonizzata vicino ai fornelli della propria abitazione da un nipote. (p.c.)
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