Honda, la crisi accelera il cambio al vertice 

Ad Atessa l’annuncio nell’incontro fra dirigenti e sindacati: dal 1° agosto la divisione italiana della multinazione avrà un nuovo presidente

ATESSA. Parola d'ordine: salvare lo stabilimento Honda di contrada Saletti e i suoi 41 anni di storia. E' questo l’impegno assunto, ieri, nel primo vertice tra le rappresentanze sindacali e la società Honda Italia industriale spa. Presenti all'incontro il vice presidente Honda Italia Silvio Di Lorenzo accompagnato dai suoi più stretti collaboratori, e i rappresentanti della Fiom, Nicola Di Matteo, Marco Di Rocco e Davide Labbrozzi, i segretari provinciali di Fim, Domenico Bologna e Uilm, Nicola Manzi e la rappresentanza unitaria sindacale dello stabilimento Honda della Val di Sangro. Convocata a parte dall'azienda anche l'Ugl metalmeccanici.

La dirigenza aziendale ha esposto il piano industriale denominato "New Honda Italy". I sindacati hanno preso atto delle difficoltà aziendali e stabilito tuttavia che «è necessaria la massima salvaguardia possibile dei livelli occupazionali e in particolare delle giovani generazioni». Un punto importante al quale si è arrivati è, tuttavia, il fatto che qualsiasi decisione intrapresa per la salvezza dello stabilimento Honda di Atessa debba essere «sostenuta e avallata dalla casa madre». Il piano industriale triennale della Honda è stato quindi condiviso dai sindacati. Il progetto definisce numeri e tempi che si dà la dirigenza aziendale per i prossimi tre anni. Il 2012 si chiuderà dunque al 31 marzo con la produzione di 60mila moto. Per il 2013 sono previste invece 75mila moto, alle quali si aggiungeranno i volumi dei modelli scooter Vision e Pcx (solo assemblati) e 100mila motori power. Nel 2014 si dovrebbe arrivare a 100mila moto da produrre più due modelli nuovi di cui non si conosce ancora il nome. Nel 2015 dovrebbe arrivare il pareggio di bilancio e il raggiungimento del volume di 120mila moto. Il 2016 dovrebbe essere invece l'anno del profitto, di un nuovo modello e di conseguenza di un rilancio negli investimenti. Alla casa madre sarà chiesto inoltre di considerare l'indotto e la sua specificità locale. Ma una risposta forte da parte della casa madre giapponese è già arrivata. Dall'incontro con le organizzazioni sindacali si è appreso che sarà sostituito in anticipo l'attuale presidente di Honda Italia, Yasuhiro Oyama che dal 1° agosto sarà rimpiazzato da Shingo Kimata, 52 anni e in Honda dall'85, con esperienze di pianificazione di produzione e vendita dei prodotti due ruote.

Daria De Laurentiis

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