consorzio di bonifica sud
I coltivatori: il presidente deve dimettersi
VASTO. Paralisi amministrativa e un deficit di 14 milioni. Coldiretti, Cia e Copagri tornano all’attacco dei vertici del Consorzio di bonifica sud e rilanciano le dimissioni del presidente, Fabrizio...
VASTO. Paralisi amministrativa e un deficit di 14 milioni. Coldiretti, Cia e Copagri tornano all’attacco dei vertici del Consorzio di bonifica sud e rilanciano le dimissioni del presidente, Fabrizio Marchetti.
Chiedono «il rispetto delle leggi, dello statuto e il ripristino della legalità in un ente che sta vivendo una paralisi amministrativa tra le più pesanti degli ultimi dieci anni», le tre associazioni di categoria che nei mesi scorsi avevano denunciato i ritardi nell’avvio della campagna irrigua.
«È inammissibile», affermano le organizzazioni degli agricoltori, «che a quattro mesi dalla richiesta inoltrata dalla maggioranza dei consiglieri (6 su 11) di convocazione del consiglio dei delegati con all’ordine del giorno le dimissioni del presidente, il consiglio venga convocato su altre questioni da Marchetti, che così rimane attaccato alla poltrona senza risolvere le emergenze. La difficoltà a garantire l'irrigazione dei campi nei giorni più caldi è la dimostrazione», sostengono, «dell’incapacità amministrativa».
Secondo Coldiretti, Cia e Copagri, «sono venute a mancare le garanzie democratiche all’interno del consorzio, cancellando il diritto di rappresentanza, annullando l’autogoverno e accumulando 14 milioni di passività. Non parteciperemo più al consiglio dei delegati fino a quando ci sarà un passo indietro del presidente, che prenda atto del suo fallimento e dia ad altri la possibilità di amministrare in modo chiaro, trasparente e democratico, in modo da gestire i servizi alle aziende agricole».
Intanto i dipendenti dell’ente hanno sospeso lo sciopero proclamato per ieri dopo la loro convocazione da parte del prefetto per le 15,30 di oggi. (a.b.)
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