I coniugi arrestati: non siamo assassini
Moglie e marito negano le accuse dal carcere. Il pm: a sparare è stato l’uomo. I sub cercano nei canali l’arma del delitto
CHIETI. Negano di essere gli assassini di Antonio Cianfrone, 50 anni, l’ex carabiniere di Mozzagrogna ucciso mercoledì scorso con quattro colpi di pistola sulla pista ciclopedonale di Spinetoli, in provincia di Ascoli Piceno. Giuseppe Spagnulo, 54 anni, e la moglie Francesca Angiulli (50), sottoposti a fermo con l’accusa di omicidio premeditato e porto d’arma da fuoco, respingono le accuse. «Non c’entriamo nulla con il delitto», hanno detto al loro difensore, l’avvocato Alessandro Angelozzi, durante i colloqui in carcere. Gli indagati compariranno domattina davanti al giudice per l’udienza di convalida del fermo. Secondo la ricostruzione della procura, a sparare è stato l’uomo, arrivato sul luogo dell’omicidio in sella a una moto e in compagnia della coniuge. Il movente resta un giallo. Ma una cosa è sicura: c’erano state vecchie ruggini tra la coppia e Cianfrone, sospeso dal servizio dal 2015 dopo essere finito ai domiciliari per presunta concussione (il processo è ancora in corso). Basti pensare che, proprio 5 anni fa, quando il sottufficiale rimase coinvolto nella vicenda giudiziaria, Angiulli pubblicò una serie di messaggi in cui esultava per l’arresto dell’allora vice comandante della caserma dei carabinieri di Monsampolo del Tronto.
Nel frattempo, ieri mattina, gli uomini del nucleo investigativo di Ascoli sono tornati a Spinetoli, nei pressi dell’abitazione dei coniugi Spagnulo. I militari sono a caccia dell’arma del delitto, ancora non ritrovata: probabilmente si tratta di un revolver. Si cerca in casa, ma anche nel deposito comunale dove Spagnulo lavora come operaio. Nelle ricerche sono impegnati pure i sommozzatori della guardia costiera che stanno scandagliando alcuni canali. E si continua a cercare con i metal detector nelle campagne circostanti il luogo dell’omicidio.
L’autopsia, terminata nella tarda serata di ieri, ha confermato che Cianfrone è stato ucciso con quattro colpi di pistola: uno sparato di fronte e tre alle spalle, mentre cercava di fuggire e di chiedere aiuto. Fino a ieri sera il corpo non era stato ancora riconsegnato alla famiglia. I funerali verranno celebrati a Mozzagrogna.
Nel frattempo, ieri mattina, gli uomini del nucleo investigativo di Ascoli sono tornati a Spinetoli, nei pressi dell’abitazione dei coniugi Spagnulo. I militari sono a caccia dell’arma del delitto, ancora non ritrovata: probabilmente si tratta di un revolver. Si cerca in casa, ma anche nel deposito comunale dove Spagnulo lavora come operaio. Nelle ricerche sono impegnati pure i sommozzatori della guardia costiera che stanno scandagliando alcuni canali. E si continua a cercare con i metal detector nelle campagne circostanti il luogo dell’omicidio.
L’autopsia, terminata nella tarda serata di ieri, ha confermato che Cianfrone è stato ucciso con quattro colpi di pistola: uno sparato di fronte e tre alle spalle, mentre cercava di fuggire e di chiedere aiuto. Fino a ieri sera il corpo non era stato ancora riconsegnato alla famiglia. I funerali verranno celebrati a Mozzagrogna.