I debiti dei rifiuti ricadono sui Comuni Rincari del 20%
Ok del Cda del Consorzio al bilancio di previsione Gli aumenti nelle bollette a partire da gennaio
CUPELLO. Dal primo gennaio saranno i Comuni, e quindi i cittadini, ad accollarsi le spese per il conferimento dei rifiuti nella discarica di Cerratina, a Lanciano, costi che durante il 2009 sono stati a carico del Consorzio intercomunale (Civeta). L’aumento delle tariffe è uno dei passaggi-chiave del bilancio di previsione 2009-2012 approvato dal consiglio di amministrazione dell’ente consortile e una conseguenza della situazione che si è venuta a creare al Civeta, costretto, in seguito alla chiusura della vasca annessa all’impianto di Valle Cena, a portare i rifiuti nelle discariche di Lanciano e di Isernia, con costi che si aggirano sulle 250mila euro al mese.
L’esposizione debitoria, che ammonta a circa quattro milioni di euro, ha fatto temere in più di un’occasione che i cancelli di Cerratina si chiudessero e che scattasse l’emergenza rifiuti nel Vastese.
«I debiti del Civeta non sono altro che risparmi per i Comuni consorziati che sopporteranno direttamente i costi dal primo gennaio 2010», precisa l’avvocato Massimo Demetrio Sgrignuoli, presidente del Consorzio, «con questa operazione siamo andati incontro alle amministrazioni del territorio che, in caso contrario, si sarebbero trovate in difficoltà per via dei debiti fuori bilancio».
Una conseguenza inevitabile sarà l’aumento della Tarsu, la tassa sui rifiuti solidi urbani a carico dei contribuenti, anche se al momento è difficile ipotizzare la percentuale da incrementare che, in ogni caso, si prevede non inferiore al 20 per cento.
«La tariffa è condizionata alle risposte della Regione e della Provincia», afferma Gabriele Marchese, presidente dell’assemblea intercomunale, «gli aumenti possono essere meno pesanti se si riesce a portare a 60mila tonnellate annue il quantitativo di frazione organica da trattare nell’impianto di Valle Cena e se viene autorizzata l’apertura della nuova vasca. E’ solo una questione di volontà politica», conclude il sindaco di San Salvo.
Per l’assessore comunale alle Finanze di Vasto, Domenico Molino (Pd), il rincaro della Tarsu non è inevitabile. «Più efficienza e produttività si dà al Consorzio e più possibilità ci sono per scongiurare un aumento della tassa sui rifiuti. Come amministrazione comunale faremo di tutto per non gravare sulle tasche dei cittadini», promette il delegato della giunta Lapenna.
Tutto è condizionato agli scenari che si possono configurare da qui a fine dicembre. Anche i tagli al personale, previsti nel piano industriale predisposto dal Cda del Civeta, che ha individuato 26 addetti in esubero su un organico di 73 unità, sono subordinati al quantitativo di rifiuti organici da trattare. Se resta di 30mila tonnellate l’anno, i licenziamenti saranno inevitabili perché l’impianto è, come hanno ripetuto spesso i sindaci in questi mesi, improduttivo.
Dopo l’approvazione del bilancio di previsione, la palla passa ora all’assemblea dei sindaci, chiamata a dare il via libera al documento contabile dopo il parere del Collegio dei revisori.
L’esposizione debitoria, che ammonta a circa quattro milioni di euro, ha fatto temere in più di un’occasione che i cancelli di Cerratina si chiudessero e che scattasse l’emergenza rifiuti nel Vastese.
«I debiti del Civeta non sono altro che risparmi per i Comuni consorziati che sopporteranno direttamente i costi dal primo gennaio 2010», precisa l’avvocato Massimo Demetrio Sgrignuoli, presidente del Consorzio, «con questa operazione siamo andati incontro alle amministrazioni del territorio che, in caso contrario, si sarebbero trovate in difficoltà per via dei debiti fuori bilancio».
Una conseguenza inevitabile sarà l’aumento della Tarsu, la tassa sui rifiuti solidi urbani a carico dei contribuenti, anche se al momento è difficile ipotizzare la percentuale da incrementare che, in ogni caso, si prevede non inferiore al 20 per cento.
«La tariffa è condizionata alle risposte della Regione e della Provincia», afferma Gabriele Marchese, presidente dell’assemblea intercomunale, «gli aumenti possono essere meno pesanti se si riesce a portare a 60mila tonnellate annue il quantitativo di frazione organica da trattare nell’impianto di Valle Cena e se viene autorizzata l’apertura della nuova vasca. E’ solo una questione di volontà politica», conclude il sindaco di San Salvo.
Per l’assessore comunale alle Finanze di Vasto, Domenico Molino (Pd), il rincaro della Tarsu non è inevitabile. «Più efficienza e produttività si dà al Consorzio e più possibilità ci sono per scongiurare un aumento della tassa sui rifiuti. Come amministrazione comunale faremo di tutto per non gravare sulle tasche dei cittadini», promette il delegato della giunta Lapenna.
Tutto è condizionato agli scenari che si possono configurare da qui a fine dicembre. Anche i tagli al personale, previsti nel piano industriale predisposto dal Cda del Civeta, che ha individuato 26 addetti in esubero su un organico di 73 unità, sono subordinati al quantitativo di rifiuti organici da trattare. Se resta di 30mila tonnellate l’anno, i licenziamenti saranno inevitabili perché l’impianto è, come hanno ripetuto spesso i sindaci in questi mesi, improduttivo.
Dopo l’approvazione del bilancio di previsione, la palla passa ora all’assemblea dei sindaci, chiamata a dare il via libera al documento contabile dopo il parere del Collegio dei revisori.