l’interrogatorio

I fratelli arrestati respingono l’accusa di estorsione

LANCIANO. Sono stati interrogati in carcere i due fratelli Guglielmo e Sabatino De Rosa, di 47 e 51 anni, arrestati dai carabinieri per tentata estorsione in concorso per aver costretto un...

LANCIANO. Sono stati interrogati in carcere i due fratelli Guglielmo e Sabatino De Rosa, di 47 e 51 anni, arrestati dai carabinieri per tentata estorsione in concorso per aver costretto un commerciante a fare da prestanome per l’apertura di un locale notturno, di fatto gestito da loro. Entrambi hanno risposto alle domande del Gip, Francesco Marino. Per Sabatino De Rosa i difensori, gli avvocati Carlo Paone e Alessandro Troilo, hanno chiesto la scarcerazione. «È il nostro assistito ad aver prestato soldi e a non averli visti restituiti», spiega Paone, «nelle telefonate intercettate e nell’ordinanza di custodia non c’è traccia di minacce e intimidazioni, che deriverebbero dal solo fatto che i due sono di famiglia rom».

Più complessa la posizione di Guglielmo, accusato anche di estorsione ai danni di un imprenditore di Pescara dal quale avrebbe preteso 2 mila euro. «De Rosa ha negato di aver minacciato o fatto pressioni sulle due presunte vittime», spiega il difensore Marco Di Domenico, che ha chiesto i arresti domiciliari, «e ha precisato che il commerciante era il socio, mentre nell’altro caso si era offerto come intermediario per recuperare la somma per un lavoro mai pagato ad altri». (s.so.)

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