I giovani frentani: «Papa Francesco esempio da seguire»
In centinaia alla veglia per il discorso del pontefice da Rio Ordinato un nuovo sacerdote: don Angelo di Castel Frentano
LANCIANO. Nuove amicizie, una fede rafforzata, la voglia di aprirsi alla comunità. È con questo bagaglio in spalla che i giovani dell’arcidiocesi di Lanciano-Ortona tornano nelle loro case dopo i giorni trascorsi nelle due città per la Giornata mondiale del gioventù che ha raggiunto il suo culmine ieri, con la veglia in attesa del discorso del Papa a Rio de Janeiro a mezzanotte. Giorni di preghiera, riflessione, confronto e preparazione a vivere la “missione di Gesù”, ad andare tra la gente quelli vissuti dai ragazzi. «Sono stati giorni di crescita», dicono Danny e Walter, del gruppo Jmj di Ortona, «di condivisione e anche di festa».
Ieri, i giovani si sono passati il testimone in una piazza che si è cominciata ad animare alla fine della celebrazione dell’ordinazione sacerdotale di Angelo Giordano, di Castel Frentano. «Abbiamo scelto la Giornata della gioventù per l’ordinazione di Angelo apposta», dice il vescovo Emidio Cipollone, al fianco dei ragazzi a Ortona e a Lanciano, «volevamo lanciare anche un messaggio vocazionale. Sono emozionato perché Angelo viene consacrato 5 anni dopo l’ultima ordinazione, quella di don Domenico Salvatore, e perché è la mia prima ordinazione». E ad Angelo si spera seguiranno altre due ordinazioni visto che in seminario ci sono due ragazzi: Angelo, anche lui di Castel Frentano, ed Emanuele di Treglio. Molti più seminaristi ci sono ovviamente a Chieti.
«Siamo circa 54», dicono Walter di San Salvo e Roberto, di Tornareccio, «segno che le vocazioni ci sono ancora. Oggi più che mai dobbiamo impegnarci, vivere l’esperienza degli apostoli, uscire dalle sagrestie, dalle chiese come dice papa Francesco e avvicinarci a tutti. Anche agli immigrati, parlando un linguaggio comprensibile». Ma ad andare tra la gente devono essere soprattutto i ragazzi. «Oltre alle nuove conoscenze», dicono Giulia di Ortona, Noemi di Tollo e Adelaide di Arielli, «abbiamo vissuto momenti di condivisione, di crescita spirituale. Siamo giovani e vicini alla Chiesa». Una frase forte di questi tempi, in cui la Chiesa ha vissuto momenti difficili. «Per noi», continuano le ragazze, «con papa Francesco c’è stata la svolta attesa: lui è l’esempio da seguire, un Papa vicino ai giovani, anche se, come ha detto il vescovo, è importante essere giovani dentro».
A sera pizza e festa in piazza Plebiscito che l’associazione Culto e Cultura, partner dell’evento, ha animato con gli stand dei Comuni dell’associazione e i panificatori della Fiesa Confesercenti. Poi occhi puntati sul maxischermo per la veglia con papa Francesco.
Teresa Di Rocco
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