I vertici Pilkington chiedono servizi e riduzione di costi

San Salvo, visita allo stabilimento del manager Miller Schioppa (UIl): urgente la ferrovia fabbrica-porto

SAN SALVO. Clemens Miller, uno dei tre firmatari il piano di contenimento dei costi varato da Nippon Sheet Glass, è stato nei giorni scorsi a San Salvo. L’amministratore, direttore del Business division glass, ha discusso a lungo in privato con i dirigenti del sito produttivo di Piana Sant’Angelo e del futuro dello stabilimento sansalvese. Il dirigente un mese fa aveva inserito la linea di produzione del settore auto di San Salvo fra i reparti da chiudere. Dopo l’incontro con Graziano Marcovecchio, Automotive regional director Europe, Miller secondo indiscrezioni, pare non abbia escluso possibili ripensamenti.

«Servono comunque soluzioni», dice Arnaldo Schioppa, segretario regionale della Uil. «La Polonia, com’è noto, offre ponti d’oro alla Pilkington. Le istituzioni abruzzesi e del Vastese devono quanto meno ridurre i costi sopportati dall’industria e offrire maggiori servizi. Ripristinare la linea ferroviaria dalla zona industriale di San Salvo al porto di Punta Penna diventa un obbligo. È una condizione sine qua non per evitare la fuga delle industrie», insiste il sindacalista.

A far riaprire il discorso sulla ristrutturazione dei siti produttivi firmato due mesi daCraig Nylor (che a maggio ha rassegnato le dimissioni), insieme a Keiji Yoshikawa, Mark Lyons Clemens Miller, è stata la disponibilità mostrata dai sindacati ma anche la proposta del sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, di ridurre il carico fiscale. «Ora è necessario mettere in piedi un tavolo istituzionale per avviare un programma di rilancio del territorio e riconquistare gli investimenti», affermano Arnaldo Schioppa, Giuseppe Rucci ( Cgil) e Franco Zerra (Cisl).

La conquista più importante, la sostituzione di 240 provvedimenti di mobilità con contratti di solidarietà, Cgil, Cisl e Uil l’hanno ottenuta due giorni fa. «Martedì sera e mercoledì mattina, nel corso di assemblee con i lavoratori, li informeremo dettagliatamente sull’accordo», dice Schioppa. «Ora è necessario passare alla seconda parte del programma: varare un piano che convinca le industrie a non emigrare verso Paesi che hanno una manodopera più conveniente. Ma bisogna farlo subito. Gli azionisti Nippon Sheet Glass non aspettano». (p.c.)

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