Il Centro oli di Ortonabloccato per un anno
Stop al Centro oli di Ortona per tutto il 2008. Lo ha deciso il consiglio regionale dell'Abruzzo, con un voto congiunto sia della maggioranza di centrosinistra che dell'opposizione di centrodestra. La realizzazione del progetto è stata sospesa per permettere una serie di approfondimenti ambientali e sanitari.
Stop per un anno al centro olii di Ortona. Il consiglio regionale ha bloccato per un anno, fino al 31 dicembre 2008, ogni autorizzazione all'Eni per la realizzazione dell'impianto per l'estrazione e primo trattamento del petrolio in contrada Feudo di Ortona (provincia di Chieti), in attesa di nuovi e più approfonditi accertamenti sul grado di nocività della produzione.
Con l'unica eccezione del consigliere del gruppo misto Vito Domenici, ex assessore del centrodestra, l'assemblea compatta ha votato un emendamento presentato dalla maggioranza che modifica radicalmente l'impianto del testo di legge di Fabrizio Di Stefano (An).
In sostanza la legge sospende "ogni rilascio e permesso di costruire per l'insediamento di nuove industrie insalubri classificate di prima classe dal decreto ministeriale del 4 settembre 1994" nei territori dei comuni di Francavilla, Ortona, San Vito, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Torino di Sangro, Casalbordino, Vasto e San Salvo, i comuni cioè che rientrano nel progetto della riserva naturale della costa teatina, la cui perimetrazione è ancora da fare.
I lavori del consiglio sono stati eseguiti in aula da molti sindaci, e da oltre trecento manifestanti fuori dai cancelli dell'Emiciclo dell'Aquila. Discordanti le reazioni dei manifestanti. Per l'ex parlamentare Amedeo D'Addario si tratta comunque di un passo avanti.
Per l'opposizione, che pure ha votato il provvedimento, si tratta del male minore rispetto a un via libera all'insediamento. Per la maggioranza la legge permette un iter più certo per evitare impugnative da parte del governo
Con l'unica eccezione del consigliere del gruppo misto Vito Domenici, ex assessore del centrodestra, l'assemblea compatta ha votato un emendamento presentato dalla maggioranza che modifica radicalmente l'impianto del testo di legge di Fabrizio Di Stefano (An).
In sostanza la legge sospende "ogni rilascio e permesso di costruire per l'insediamento di nuove industrie insalubri classificate di prima classe dal decreto ministeriale del 4 settembre 1994" nei territori dei comuni di Francavilla, Ortona, San Vito, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Torino di Sangro, Casalbordino, Vasto e San Salvo, i comuni cioè che rientrano nel progetto della riserva naturale della costa teatina, la cui perimetrazione è ancora da fare.
I lavori del consiglio sono stati eseguiti in aula da molti sindaci, e da oltre trecento manifestanti fuori dai cancelli dell'Emiciclo dell'Aquila. Discordanti le reazioni dei manifestanti. Per l'ex parlamentare Amedeo D'Addario si tratta comunque di un passo avanti.
Per l'opposizione, che pure ha votato il provvedimento, si tratta del male minore rispetto a un via libera all'insediamento. Per la maggioranza la legge permette un iter più certo per evitare impugnative da parte del governo