Il Civeta torna Consorzio «Al sicuro i fondi del Pnrr» 

L’assemblea dei sindaci dei Comuni-soci approva il passo indietro rispetto alla Srl Ma non sono mancate scintille sulla richiesta di cancellare la figura del direttore

CUPELLO. Il Civeta torna ad essere Consorzio. Il via libera alla trasformazione regressiva del Civeta da società di capitali (Srl) ad azienda speciale consortile, è arrivato dall’assemblea dei sindaci convocata dal presidente del Cda, Giuseppe Silvestri. Alla riunione straordinaria, che si è tenuta ieri nella sede di Valle Cena, era presente anche il notaio Guido Loiacono.
«Abbiamo messo al sicuro i fondi Pnrr che da domani (oggi per chi legge, ndc) potranno ripartire», commenta soddisfatto Silvestri, «e mantenuto fede agli impegni presi con il ministero. Ringrazio tutti quelli che hanno partecipato all’assemblea consentendo la ri-trasformazione del Civeta da società di capitali ad azienda speciale consortile». Ma non sono mancate scintille: i Comuni di San Salvo, Monteodorisio e Villalfonsina hanno chiesto di mettere al voto l’emendamento approvato dai rispettivi consigli comunali che prevede modifiche allo statuto e, in particolare la cancellazione, della figura del direttore generale, reclutato dal Civeta con una procedura di selezione pubblica che ha visto classificarsi al primo posto l’ex consigliere regionale Manuele Marcovecchio. Una querelle che ha animato la discussione in questi ultimi mesi e scatenato polemiche. «Si sono opposti al voto sulle modifiche allo statuto, sul presupposto che i soci non erano stati resi edotti», dice Mimmo Budano, sindaco di Villalfonsina, contrariato per la mancata votazione, a cui si sarebbe opposto anche il collega di Casalbordino, Filippo Marinucci. «L’emendamento non è stato messo al voto perché lo statuto era già stato votato», spiega Silvestri, «un’altra modifica avrebbe richiesto un ulteriore passaggio».
Querelle a parte l’assemblea dei sindaci ha trovato comunque la quadra sul ritorno ad azienda speciale consortile, a distanza di soli due anni dalla precedente trasformazione, prospettata come unica soluzione per “mettere al riparo” il polo impiantistico di Valle Cena. La modifica all’assetto giuridico coincise con la fine del commissariamento e con la nomina di un consiglio di amministrazione formato, oltre che da Silvestri, da altri quattro componenti, ma oggi rimasto senza il rappresentante del comune di San Salvo, Angiolino Chiacchia, che i primi di ottobre ha rassegnato le proprie dimissioni motivando tale decisione con la mancanza di condivisione nella gestione dell’attività amministrativa. Lo stesso Chiacchia si era astenuto sulla presa d’atto della graduatoria per la nomina del direttore generale. Si tratta di capire ora se verrà rimpiazzato o se il Cda continuerà a lavorare con un consigliere in meno. Sembra che l’amministrazione di San Salvo non sia intenzionata a proporre un altro nominativo.