Il grido di 200 studenti contro abusi e patriarcato
Conferenza al museo della Civitella, coinvolti i ragazzi delle scuole superiori «Ora servono azioni concrete delle istituzioni per combattere le violenze»
CHIETI. Violenza, patriarcato, rispetto, conoscenza di sé, corpo delle donne, consenso nelle relazioni intime: questi argomenti e tanti altri ancora sono stati al centro della giornata organizzata ieri tra i ragazzi delle scuole superiori teatine dal Comune, di concerto con il centro antiviolenza Alpha e il Centro per uomini autori di violenza.
Duecento i ragazzi interessati nella due-giorni partita ieri al museo della Civitella che hanno riflettuto sulla tematica grazie a una serie di laboratori. Giovedì prossimo si terrà il secondo e ultimo appuntamento. «Volevamo confrontarci direttamente con i ragazzi su questo tema, perché è compito delle istituzioni fare gesti concreti per vincere la violenza di genere, per aiutare le nuove generazioni al rispetto reciproco», ha detto l’assessore alle pari opportunità Chiara Zappalorto, «si può uscire dalla violenza, l’esperienza locale della rete anti-violenza, di cui il Comune fa parte, in questi anni lo dimostra, ma si deve evitare che si entri in questo tunnel e ciò si ottiene solo con un’altra cultura, con un’educazione al rispetto che noi come amministrazione stiamo sostenendo e portando avanti di anno in anno».
La due giorni di ieri e giovedì è stata organizzata nel solco di «una vera e propria trincea contro la violenza di genere e il patriarcato», ha rimarcato l’assessore alle politiche sociali Alberta Giannini.
Cinque i laboratori organizzati: il primo, intitolato “Conoscere se stessi per rispettare gli altri, i diritti e i doveri nelle relazioni”, è stato condotto da Ernesta Bonetti e Giorgia Blasioletti; il secondo, “La piramide della violenza: il modello che illustra i vari livelli di comportamenti violenti o dannosi”, è stato tenuto dalla responsabile del centro antiviolenza Alpha Marialaura Di Loreto e Annamaria Marrese; il terzo, “Il consenso nelle relazioni intime”, è stato portato a termine dal responsabile del Centro per uomini autori di violenza Giuseppe Rasetti; il quarto, “Il corpo femminile gli stereotipi di genere”, è stato condotto da Elvira Pace e Celestino Natale; il quinto, “La violenza assistita come riconoscerla e difendersene”, è stato tenuto da Enzo Marcozzi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Duecento i ragazzi interessati nella due-giorni partita ieri al museo della Civitella che hanno riflettuto sulla tematica grazie a una serie di laboratori. Giovedì prossimo si terrà il secondo e ultimo appuntamento. «Volevamo confrontarci direttamente con i ragazzi su questo tema, perché è compito delle istituzioni fare gesti concreti per vincere la violenza di genere, per aiutare le nuove generazioni al rispetto reciproco», ha detto l’assessore alle pari opportunità Chiara Zappalorto, «si può uscire dalla violenza, l’esperienza locale della rete anti-violenza, di cui il Comune fa parte, in questi anni lo dimostra, ma si deve evitare che si entri in questo tunnel e ciò si ottiene solo con un’altra cultura, con un’educazione al rispetto che noi come amministrazione stiamo sostenendo e portando avanti di anno in anno».
La due giorni di ieri e giovedì è stata organizzata nel solco di «una vera e propria trincea contro la violenza di genere e il patriarcato», ha rimarcato l’assessore alle politiche sociali Alberta Giannini.
Cinque i laboratori organizzati: il primo, intitolato “Conoscere se stessi per rispettare gli altri, i diritti e i doveri nelle relazioni”, è stato condotto da Ernesta Bonetti e Giorgia Blasioletti; il secondo, “La piramide della violenza: il modello che illustra i vari livelli di comportamenti violenti o dannosi”, è stato tenuto dalla responsabile del centro antiviolenza Alpha Marialaura Di Loreto e Annamaria Marrese; il terzo, “Il consenso nelle relazioni intime”, è stato portato a termine dal responsabile del Centro per uomini autori di violenza Giuseppe Rasetti; il quarto, “Il corpo femminile gli stereotipi di genere”, è stato condotto da Elvira Pace e Celestino Natale; il quinto, “La violenza assistita come riconoscerla e difendersene”, è stato tenuto da Enzo Marcozzi.
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