VERSO LE ELEZIONI
Il maltempo imperversa in Abruzzo: "Necessario l'Election day" / VIDEO
Nell'Alto Sangro paesi sommersi da un metro di coltre bianca. L'appello del sindaco di Gamberale a Salvini che arriva in Abruzzo. Al coro si uniscono anche altri sindaci dell'Aquilano. E Rifondazione comunista denuncia: "Violata la legge"
GAMBERALE . «Come preannunciato, il vero inverno è arrivato in Abruzzo portando con sé numerosi disagi: trovo inconcepibile la decisione di mandare al voto gli abruzzesi il 10 febbraio. In qualità di sindaco di Gamberale, Comune che dopo nemmeno 24 ore di precipitazioni è sommerso da oltre un metro di neve, trovo sia una scelta scellerata quella di non accorpare le elezioni regionali con quelle del 26 maggio per il rinnovo del Parlamento Europeo». A denunciarlo è il primo cittadino di Gamberale, Maurizio Bucci.
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A Gamberale c'è un metro di neve così come a a Pizzoferrato, e in altri comuni dell'Alto Sangro. Nell'area frentana nevica da questa mattina, dalla costa all'entroterra. La decisione di votare il 10 febbraio è stata presa dalla Regione di concerto con la presidente della Corte d'Appello dell'Aquila. E successivamente avallata dal governo a guida M5s-Lega.
Bucci si rivolge al governatore pro tempore della Regione e lancia un appello a Salvini, il vice premier della Lega che domani (4 gennaio) e sabato 5 è in Abruzzo: «Lolli, da abruzzese avrebbe dovuto conoscere le difficoltà che i Comuni montani si trovano a fronteggiare durante l'inverno, e prendere dunque una decisione più saggia. Mi auguro che il ministro dell'Interno Salvini durante il suo imminente tour in Abruzzo, faccia visita soprattutto nell'entroterra, per comprendere in prima persona le difficoltà, e dunque l'impossibilità di un voto nel pieno rigido inverno abruzzese».
L'appello è stato ripreso anche dal sindaco di Navelli, Paolo Federico, intervenuto anche a nome di altri sindaci dell'Aquilano preoccupati per l'accesso ai seggi.
L'Election day era stato per primo lanciato da Rifondazione comunista che questa mattina è tornata a sollecitarlo: "Non prevederlo significa buttare fra i 6 e i 7 milioni di euro per votare nel periodo più freddo dell'anno quando si devono raccogliere le firme, Regione Abruzzo e Governo non accorpando le elezioni come prevede la norma nazionale sull'Election Day, stanno impedendo un corretto svolgimento della consultazione elettorale in programma nella nostra regione il 10 febbraio", spiegano il segretario nazionale di Rc Maurizio Acerbo e quello regionale Marco Fars secondo cui si tratta di "una violazione oltre che di una sospensione della democrazia perché stiamo andando a votare per responsabilità del Pd, del Governo e del ministro Salvini che sta arrivando in queste ore e del M5S che condivide la posizione del Governo, e in violazione della legge che prevede l'election day con l'accorpamento delle date delle elezioni quando si svolgono nello stesso anno. Una situazione di freddo e disservizi che ci impedisce di organizzare banchetti, con alcuni comuni dove la gente non può uscire per la neve, e tutto questo avviene senza neanche ci sia una norma regionale che preveda di dimezzare le firme da raccogliere".