TORINO DI SANGRO
Il marito uxoricida: Sì, l'ho uccisa io. Sto male e mi aveva detto che non avrei più dovuto guidare
Nell'interrogatorio davanti al giudice di Vasto il pensionato ribadisce la confessione e svela la miccia che ha scatenato la violenza. Inoltre dice che aveva già prenotato una visita psichiatrica. Rimane in carcere
VASTO. Ha confermato la confessione, è stato lui ad uccidere la moglie. Un attimo di follia, dovuto a una forma di nervosismo latente a causa della recrudescenza di una grave malattia e di un forte stato depressivo. Tanto che aveva già preso appuntamento per una visita psichiatrica per i primi di dicembre. E' quanto ha raccontato al giudice della indagini preliminari Domenico Giannichi, l'operaio in pensione di 68 anni, accusato di aver ucciso la moglie Luisa Ciarelli, di tre anni più giovane di lui, venerdi scorso a Torino di Sangro. Nel corso dell'interrogatorio il pensionato assistito dall'avvocato Alberto Paone, ha svelato davanti al pm Gabriella De Lucia, anche la miccia che avrebbe innescato la lite e quindi la violenza.
Tutto sarebbe avvenuto a causa di un diverbio tra moglie marito mentre si trovavano in auto, quando a un certo punto lei avrebbe detto a lui che non sarebbe stato più il caso che continuasse a guidare a causa delle sue condizioni fisiche e psichiche.
L'arresto del pensionato è stato convalidato, l'uomo rimane in carcere. Nel frattempo l'avvocato deve decidere se richiedere una nuova perizia psichiatrica. Ulteriori accertamenti saranno effettuati sulla prenotazione delle visita che il pensionato ha detto che aveva per i primi di dicembre.
Ha collaborato Paola Calvano
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