Il pasticcio della raccolta dei rifiuti
Si blocca l'appalto affidato ai privati e Vinciguerra (Idv) va in Procura
LANCIANO. Doveva partire il 20 settembre la gestione privata del servizio di igiene urbana da parte della Ecologica Sangro, la ditta che si è aggiudicata l'appalto nel maggio scorso. Ma il ricorso al Tar dell'azienda non aggiudicataria (Intini spa), e un esposto alla Procura del consigliere dell'Italia dei valori Pierluigi Vinciguerra, per illegittimità nell'indizione del bando, bloccano la partenza. Il ritardo costerà alle casse comunali 505mila euro. «Una cifra enorme che crea un buco in bilancio», afferma il consigliere.
Vinciguerra ha presentato ieri un esposto alla Procura della repubblica, alla Corte dei conti e al ministero della pubblica amministrazione contro il Comune per «incarico dirigenziale in favore di un componente sindacale della Cgil senza alcuna valutazione, danno erariale e abuso di ufficio».
«L'esposto segue la mozione presentata nell'ultimo consiglio comunale in cui chiedevo spiegazioni al sindaco Filippo Paolini (Pdl) del perché sia stata la giunta e non l'assise civica a decidere di affidare all'esterno la raccolta, il trasporto, il conferimento dei rifiuti urbani e differenziati e la gestione del centro di raccolta a Re di Coppe», afferma Vinciguerra, «ci sono dei vizi di illegittimità nella procedura di affidamento, fatti in Comune, che possono annullare tutti gli atti che hanno portato ad indire l'appalto e l'assegnazione del servizio alla Ecologica Sangro. Sarà la procura a giudicare».
L'esposto di Vinciguerra si aggiunge al ricorso al Tar presentato dalla Intini spa, la ditta di Bari che ha perso la gara, e ad una serie di verifiche già avviate dal tribunale frentano. Nei giorni scorsi Vinciguerra riferisce che le forze dell'ordine hanno prelevato da palazzo di città i documenti relativi all'appalto.
Ricorso e verifiche che ritardano l'avvio del servizio che era fissato per lunedì.
In base all'appalto la Ecologica Sangro, per 5 anni, si deve occupare di raccolta, trasporto e conferimento dei rifiuti urbani, di raccolta differenziata con la modalità mista, ossia porta a porta (su un campione di 1000 abitanti del centro storico) e a cassonetto, di spazzamento stradale e di altri servizi di igiene urbana e ambientale.
Attività che in attesa che si sblocchi la vicenda dovrà assicurare il Comune. «Ma il servizio ha un costo, non previsto in bilancio, di 505mila euro», precisa il consigliere, «una cifra enorme per le casse comunali, ossia per i cittadini, che crea un buco nel bilancio difficile da colmare».
Vinciguerra ha presentato ieri un esposto alla Procura della repubblica, alla Corte dei conti e al ministero della pubblica amministrazione contro il Comune per «incarico dirigenziale in favore di un componente sindacale della Cgil senza alcuna valutazione, danno erariale e abuso di ufficio».
«L'esposto segue la mozione presentata nell'ultimo consiglio comunale in cui chiedevo spiegazioni al sindaco Filippo Paolini (Pdl) del perché sia stata la giunta e non l'assise civica a decidere di affidare all'esterno la raccolta, il trasporto, il conferimento dei rifiuti urbani e differenziati e la gestione del centro di raccolta a Re di Coppe», afferma Vinciguerra, «ci sono dei vizi di illegittimità nella procedura di affidamento, fatti in Comune, che possono annullare tutti gli atti che hanno portato ad indire l'appalto e l'assegnazione del servizio alla Ecologica Sangro. Sarà la procura a giudicare».
L'esposto di Vinciguerra si aggiunge al ricorso al Tar presentato dalla Intini spa, la ditta di Bari che ha perso la gara, e ad una serie di verifiche già avviate dal tribunale frentano. Nei giorni scorsi Vinciguerra riferisce che le forze dell'ordine hanno prelevato da palazzo di città i documenti relativi all'appalto.
Ricorso e verifiche che ritardano l'avvio del servizio che era fissato per lunedì.
In base all'appalto la Ecologica Sangro, per 5 anni, si deve occupare di raccolta, trasporto e conferimento dei rifiuti urbani, di raccolta differenziata con la modalità mista, ossia porta a porta (su un campione di 1000 abitanti del centro storico) e a cassonetto, di spazzamento stradale e di altri servizi di igiene urbana e ambientale.
Attività che in attesa che si sblocchi la vicenda dovrà assicurare il Comune. «Ma il servizio ha un costo, non previsto in bilancio, di 505mila euro», precisa il consigliere, «una cifra enorme per le casse comunali, ossia per i cittadini, che crea un buco nel bilancio difficile da colmare».
© RIPRODUZIONE RISERVATA