Il pm insiste sull’ergastolo e ricorre in Cassazione

Il figlio Marco condannato per il delitto a 20 anni di reclusione col rito abbreviato Il difensore non presenta l’appello ma la Procura impugna la sentenza

VASTO. Omicidio Del Vecchio. La vicenda regala un altro colpo di scena. L’avvocato Raffaele Giacomucci, difensore di Marco Del Vecchio, 38 anni, condannato quattro mesi fa a venti anni di reclusione per il duplice omicidio dei genitori, Emidio Del Vecchio, 72 anni e Adele Tumini, 68 anni, non ha presentato il ricorso in Appello contro la sentenza di primo grado. Il legale dopo aver letto le motivazioni della sentenza si è dichiarato soddisfatto. Il pm Enrica Medori, però, non lo è affatto ed ha deciso di ricorrere in Cassazione. A questo punto anche la difesa dovrà combattere in Cassazione.

L’omicidio. I corpi senza vita di Emidio Del Vecchio e della moglie Adele Tumini furono scoperti la mattina del 18 novembre 2012. Le vittime, straziate da centinaia di coltellate, erano avvolte dalle coperte e nascoste sotto il letto del figlio Marco. Quest’ultimo fu arrestato dopo poche ore in stato confusionale. Dopo una serie di perizie il 27 maggio 2014 si è celebrato il processo di primo grado.

Il processo. Il giudice Anna Rosa Capuozzo ha ritenuto che l’imputato fosse punibile con 30 anni di reclusione: 23 anni per l’uccisione del padre infermo, più in continuazione 6 anni e mezzo per l’uccisione della madre e altri 6 mesi per le lesioni procurate ai carabinieri. Tenuto conto delle attenuanti e della riduzione di un terzo della pena prevista dal rito abbreviato, gli anni di carcere sono diventati 20. In sostanza il giudice ha accolto le richieste della difesa. Il pm Enrica Medori al termine della requisitoria aveva confermato le richieste già fatte lo scorso 11 febbraio: condanna all’ergastolo con i primi tre anni da scontare in isolamento.

Il ricorso in Cassazione. Contro la sentenza, la pubblica accusa ha deciso di ricorrere in Cassazione. La difesa, invece, non ha presentato appello. Grande l’attesa dei due figli delle due vittime nonchè fratelli di Marco. A scoprire i corpi senza vita dei genitori fu Nicoletta Del Vecchio. La donna, la cui testimonianza fu preziosissima per la risoluzione del giallo di via Anghella (altri due testimoni sono accusati di falsa testimonianza) è costituita parte civile contro Marco. A rappresentarla è l’avvocato Gianni Menna.

Paola Calvano

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