Palazzo di giustizia
Il primo presidente donna: «Tribunale efficiente»
LANCIANO. «Arrivo in un tribunale che funziona ed è efficiente. Cercherò di essere all’altezza del compito affidatomi con dedizione, spirito di servizio e responsabilità. Chiedo collaborazione e...
LANCIANO. «Arrivo in un tribunale che funziona ed è efficiente. Cercherò di essere all’altezza del compito affidatomi con dedizione, spirito di servizio e responsabilità. Chiedo collaborazione e soprattutto che ci sia dialogo tra le parti». Queste le prime parole di Maria Gilda Brindesi da presidente del tribunale di Lanciano.
Magistrato nato a Pescara 60 anni fa, elegante, sicura di sé, è stata nominata presidente - la prima donna alla guida del presidio frentano - dal Csm, il Consiglio superiore della magistratura, alla fine di marzo dopo il rifiuto del giudice Carmelo De Santis, presidente della sezione penale di Pescara. Ieri ha preso ufficialmente le redini del presidio di giustizia frentano che può contare ora su un organico completo di sette giudici. Lo ha fatto, però, in un momento difficile quando se ne sta delineando la chiusura, da parte del governo, come previsto all’interno della riforma delle circoscrizioni giudiziarie e del decreto sul taglio della spesa pubblica.
«È un momento difficile ed in evoluzione», ha sottolineato il magistrato che dal 1978 è al servizio della giustizia nei tribunali di L’Aquila, Sulmona, Pescara e infine di nuovo all’Aquila ma alla Corte d’appello, «e credo che per altri tre anni resteremo in città».
«In sede di Commissione giustizia, sia alla Camera che al Senato, i parlamentari ieri sera hanno dato parere negativo allo schema di decreto legislativo di riorganizzazione della geografia giudiziaria nelle province di Chieti e L’Aquila che prevede la chiusura dei tribunali di Lanciano, Vasto, Avezzano e Sulmona», ha annunciato Sandro Sala, presidente dell’ordine degli avvocati frentani, presente al giuramento assieme ai membri dell’ordine, ai giudici del collegio Massimo Canosa, Giancarlo De Filippis e Francesco Marino, al sostituto procuratore Ruggiero Dicuonzo e ai giudici Ciro Riviezzo e Flavia Grilli, «confermando i tre anni di proroga che credo saliranno a 5. Bisognerà lavorare in questi anni per evitare la chiusura perché noi avvocati, che mettiamo a disposizione la nostra serietà, professionalità, apertura al confronto, e i cittadini, non vogliamo andare a Chieti, non attrezzata a supportare il carico di lavoro di tre tribunali».
«Continueremo a lavorare per salvare il presidio collaborando con i comuni di Avezzano, Sulmona e soprattutto con Vasto», aggiunge il sindaco di Lanciano, Mario Pupillo, «dobbiamo approfittare della proroga, sempre se il governo la confermerà, per elaborare un progetto di accorpamento tra i tribunali di Lanciano e Vasto, che eviti che il territorio a sud dell’Abruzzo resti senza presidi di giustizia».
Teresa Di Rocco
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